Cala la nebbia su Rimini, ma il nautofono resta muto. Il banco di caligine è arrivato dal mare, denso e improvviso, verso le 16 di oggi, riducendo in un istante la visibilità in certi punti a non più di 50 metri. Un fenomeno sempre più raro a queste latitudini, dove invece in autunno e inverno era non solo la norma, ma addirittura un elemento identitario.

Il nautofono di Rimini

E il riminese doc, sempre con un occhio sulla sua adorata “palata”, sa che con la nebbia si azionava il nautofono, o più popolarmente il “fischione”. Era lo strumento che permetteva ai naviganti di orientarsi in direzione del porto di Rimini quando la visibilità precipitava, anche per forti nevicate. Metodi ormai superati da tecnologie ben più moderne, ma nel secolo scorso non c’era altro.

Tanto la città è attaccata a quel suono che l’impianto fu ripristinato dopo che era stato dismesso, non senza una battaglia burocratica durata sei lunghi anni. Nella primavera del 2019, il nautofono tornò in funzione grazie alll’interessamento della Consulta del Porto che lo acquistò per poi donarlo al Comune. Fu sistemato accanto al faro della massicciata a “unghia” perpendicolare al molo est.

Il cambiamento climatico ha però dato all’impianto pochissime occasioni di far sentire il suo caratteristico suono. E le ultime sono state occasioni mancate. Fra le proteste dei cittadini, da qualche tempo il nautofono non funziona. Un guasto dovuto alla sua veneranda età.

Un mese fa Anthea, cui è stata affidata la gestione dell’impianto, aveva annunciato che erano arrivati nuovi pezzi, prevedendo la riattivazione entro pochi giorni, Dopo un esame più attento, però, si era deciso non eseguire una riparazione parziale, ma rifare l’impianto da cima a fondo, allugando così i tempi di ripristino. Oggi infatti la presidente Carlotta Frenquellucci annucia che questi lavori “sono quasi terminati, è questione di giorni”.

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