“No al nuovo mercato ittico di Rimini, vogliono farlo dove vive il codirosso”
13 Novembre 2024 / Redazione
Non appena sono arrivata davanti al “pratone” – così lo chiamano i residenti di Via Sinistra del Porto- non ho potuto fare a meno di godere dello spettacolo dei codirossi. Una magia discreta, che brilla negli occhi di coloro che come me hanno l’abitudine di cercare la vita della natura nella città. E a dire il vero, in quel grande spazio verde non è stata necessaria alcuna ricerca. Perché mi è bastato un solo istante, mi è bastato portare lo sguardo sull’erba per accorgermi della presenza di quel piccolo uccello- con la sua coda arancione e la sua grazia sottile- per vederne prima uno e poi tanti altri. Ed è stato subito un inanellarsi di pensieri.
Mi è tornata alla mente la definizione di antropologia nell’ultimo film di Sorrentino: “l’antropologia è VEDERE”. E mi sono ricordata dell’incontro con il Comitato Besta, alla Casa del Popolo di Rimini lo scorso 24 Ottobre.
Il particolare che più mi è rimasto impresso, e che ha dato significato alla mia presenza in quello stesso incontro come rappresentante di Monumenti Vivi Rimini, riguarda proprio il “vedere” associato alla natura- un vedere da cui dipendono tanto l’amore quanto il rispetto e la difesa.
Uno dei portavoce del comitato, infatti, ci ha detto che ad un certo punto la lotta per salvare il parco Don Bosco li aveva resi consapevoli di tutto un mondo- il MONDO DELLA NATURA- di cui prima non immaginavano neanche l’esistenza. E così la difesa del parco si era fatta tutt’uno con la difesa degli alberi, dei singoli alberi, ma anche dei ricci, e dello scoiattolo- sì proprio quello scoiattolo lì, lo scoiattolo che avevano iniziato a vedere e quindi a conoscere. Ecco, quello che mi sembra desiderabile- a voler pensare in grande (e perché non farlo?) – è che la lotta dei residenti di Via Sinistra del Porto diventi anche la lotta a favore di quella comunità di codirossi e di tutto l’ecosistema di quello spazio, nel segno di un’alleanza sempre più necessaria tra gli esseri umani e le altre specie viventi che abitano la città.
La tutela della biodiversità- perché di questo si sta parlando- è un tema sempre più importante, sempre più politico- oltre che culturale: un grande spazio verde come quello dovrebbe essere mantenuto e valorizzato in quante tale- LIBERO- con la sola azione umana di piantarci alberi. Niente consumo di suolo, niente cemento, niente usi e profitti. Uno spazio dedicato alla natura selvatica, un’area in cui, a partire dalle scuole, coltivare quel “vedere” di cui abbiamo così tanto bisogno per difendere il bene e la salute della nostra città.
Arianna Lanci (Monumenti Vivi Rimini)