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"My Life": il libro autobiografico di Roberto Masini, uno dei gioielli del maestro della boxe riminese


Noi ragazzi della Libertas di Elio Ghelfi


7 Ottobre 2024 / Paolo Zaghini

Roberto Masini
“My Life”
Libri dell’Arco

Scriveva nel 2000 il “maestro” Elio Ghelfi (1937-2020) nel suo libro “Con i miei sogni all’angolo del ring” (per i tipi di Capitani): “Gabriele Aluigi, Franco Canini e Roberto Masini furono i miei primi ‘prodotti’ pugilistici. Insieme formavano un trio vincente. Furono loro, con le loro affermazioni, con le belle prestazioni esibite su tutti i quadrati italiani a darmi la certezza circa la bontà del mio metodo di insegnamento. Il propellente per continuare venne primariamente da questi tre ragazzi”.

Masini, classe 1958, è stato un pugile in attività tra il 1975 e il 1982. Un superleggero, ovvero sotto i 65 kg. Scrive nella Prefazione Enzo Pirroni: “Non stiamo parlando di un Campione del Mondo ma di un onesto, forte boxeur che è stato nelle primissime posizioni delle graduatorie nazionali, incontrando pugili del calibro di Oliva, il rumeno Livadaru ex olimpionico, La Torre, Gianfranco Rosi, Ghebli che cinse la cintura di Campione Mondiale”.

E’ un libro autobiografico, scritto con semplicità, sul filo dei ricordi e dei tanti sportivi incontrati, molti dei quali diventati amici per una vita anche ben dopo la fine della carriera con i guanti appesi al chiodo.

Ma è anche il racconto della straordinaria avventura della Pugilistica Libertas, con il maestro Elio Ghelfi (“maestro insuperabile, grande incantatore, motivatore straordinario”) e Aroldo Montanari, che formarono schiere di pugili, tanto da diventare una delle prime palestre in Italia.

Sempre Ghelfi nel suo libro: “Roberto dimostrò di avere intelligenza pugilistica (…). Masini diventò il pezzo più pregiato della mia squadra dilettantistica. Vinse tantissimi tornei internazionali e nazionali. La sua fu una presenza costante per diversi anni nella nazionale azzurra. Disputò settantadue incontri fra i dilettanti perdendone solo sei e 18 incontri fra i professionisti, riportando una sola sconfitta” (sulla base, bisogna dirlo, di un verdetto assai discutibile).

A 17 anni non ancora compiuti, a gennaio 1975, Masini inizia a frequentare la palestra della Pugilistica Libertas. Oggi, a 66 anni, scrive: “La boxe mi ha dato tanto: mi ha fatto crescere caratterialmente, mi ha forgiato fisicamente, mi ha insegnato la difesa e mi ha regalato un po’ di fama. Questo sport ti porta alla non violenza, ti insegna a lottare, ti insegna che sia nello sport che nella vita si può cadere, ma l’importante è sapersi rialzare. Lo consiglierei a tutti i ragazzi”.

Il 5 maggio 1975 il primo incontro di Masini a Lugo, alla finale dei Campionati Novizi Regionali dei pesi superleggeri contro un compagno di palestra, Romano Teodorani: “Per la prima volta mi trovavo sul ring, su quel quadrato che avevo visto calpestato da campioni, e ora era il mio turno. Nonostante la folla urlante come in un’arena, sul ring regnava un silenzio irreale, illuminato da una forte luce al centro”. Il match si svolse in tre riprese di due minuti ciascuna. Masini vinse: era diventato il campione regionale.

Da quel momento ebbe inizio la sua storia di pugile, prima dilettante e poi professionistico, sino all’ultimo incontro disputato il 6 luglio 1982 a Rimini, in Piazza Cavour, contro Patrizio Burrini. L’incontro valeva come semifinale per il titolo italiano dei superleggeri. Una netta vittoria ai punti. Era aperta la strada per la finale per il titolo italiano. Ma Masini si ritirò dall’attività pugilistica a 24 anni: “Mi sono ritirato perché non avevo più la forza mentale per andare avanti. Così sono uscito dalla boxe come sono entrato, in punta di piedi”. “Non avevo subito dure lezioni. Ero integro. Si trattava di scarsa convinzione. E’ un dato di fatto: in tutte le attività umane, quando viene a mancare la motivazione, si può parlare di chiusura dell’attività”.

Masini lavorò poi per molti anni al negozio sportivo SPORT LIFE e poi vinse un concorso all’AMIA per giardiniere, e in questa sua nuova attività Masini seppe trasporre il suo amore per i fiori. Responsabile del vivaio, allestitore del verde in tutte le manifestazioni ed eventi cittadini, sino alla pensione il 31 dicembre 2021.

Negli ultimi anni è stato l’animatore delle serate promosse dal club “I Fratelli della Libertas”: “Noi vecchi ragazzi che con caparbia volontà ci ritroviamo, noi che celebriamo piccole e grandi vittorie, noi che ci amiamo dal profondo del cuore”. Grande festa a fine luglio 2023 alla intitolazione della rotatoria posta tra via Edelweiss Rodriguez Senior e via Macanno a Elio Ghelfi. In quella targa dedicata al nostro maestro, di boxe e di vita, “noi ex allievi del maestro Elio ci sentiamo di farne parte”.

Mi sia consentito un appunto finale, che nulla ha a che vedere con il testo di Masini: il libro che ho tra le mani è dal punto di vista editoriale tra i peggiori prodotti che abbia mai visto. Capisco la volontà di tenere il prezzo basso, ma non si può stampare così, su carta pessima, foto sgranate e inguardabili, impaginazione sommaria. Non è giusto per l’autore ed il lettore ha tutti i motivi di indignarsi.

Paolo Zaghini