Dopo le strizzate del fisioterapista che gli ha risistemato la schiena, esce in giacca e camicia sotto l’acquazzone. Pensa: “Quando raggiungerò finalmente quel bar laggiù in fondo, dopo una bella corsa, otterrò, sia pure in misura ridotta (ma mettendo in circolo le medesime endorfine!) lo stesso premio naturale che duecentomila anni fa gratificava l’uomo di Neanderthal quando raggiungeva e abbatteva la preda”. Proprio così.

E mentre, prima di entrare nel locale, si sfila i mocassini per farne uscire l’acqua, si convince sempre più di quanto sia difficile liberarsi dai condizionamenti accumulatisi per millenni in quella che il buon Jung definiva ‘paleopsiche’.

Già. Il cervello antico. La ‘caldaia biologica’ A pensarci bene il maschilismo o mentalità patriarcale che dir si voglia, è ben simboleggiato dagli antichi gruppi di caccia dai quali le femmine erano rigorosamente escluse. Gruppi sopravvissuti al giorno d’oggi sotto forma di Club, Logge, Squadre, bande….

Ma se Dio vuole le cose stanno cambiando.
La scorsa settimana,venendo giù da Coriano (durante la solita uscita domenicale col gruppo ciclistico amatoriale di cui è socio fondatore)… è uscito di curva. Niente di grave. Una scorticatura lungo la gamba destra per aver strisciato sul ghiaino e quello strappetto alla schiena di cui lì per lì non si è neppure accorto. A soccorrerlo immediatamente è stata la longilinea ciclista di cui ha sempre ammirato l’eleganza aerodinamica con cui affronta le discese.

Si sono fermati tutti. Poi visto che lui è già in buone mani (e se l’è cavata bene anche la vecchia Colnago Victory) hanno proseguito piano in attesa del ricongiungimento.

Pensa, mentre lei lo aiuta a riposizionare il deragliatore: – Devo convincermi che i riflessi non sono più quelli…’
E, durante la rapida medicazione: -Ma questa, dove teneva la tintura di iodio e tutto il resto?’
E, rientrato in gruppo: -Non bastano le mimose! Dobbiamo tornare a incazzarci come nel ’68!

Giuliano Bonizzato

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