Home___apertura“Non vogliamo finire in casa di riposo”: a Rimini 40 anziani insieme nella “Comunità Gentile”

Il presidente Enrico Pecorari: "Vorremmo trasformare un edificio dismesso in una comunità residenziale autogestita"


“Non vogliamo finire in casa di riposo”: a Rimini 40 anziani insieme nella “Comunità Gentile”


17 Aprile 2024 / Stefano Cicchetti

Sono già una quarantina, “un gruppo di persone non più giovani, che hanno riflettuto sul loro futuro e sui bisogni del territorio di appartenenza, a San Giuliano mare”. E hanno dato vita una associazione “per restare padroni delle nostre vite”.

Si chiama la “Comunità Gentile” e vuole essere “una struttura polivalente, inserita sul territorio, per rispondere in primis ai bisogni degli anziani auto sufficienti, in modo autogestito, e ad altre tipologie di esigenze dei cittadini che vivono in quell’area”, spiega il presidente Enrico Pecorari.

72 anni, già alla guida di Federconsumatori Rimini, Pecorari vive nella Barafonda e vi si trova benissimo. “Ma gli anni passano e purtroppo ci si rende conto che ben pochi pensano agli anziani. Invece la Comunità Gentile nasce per rispondere alle esigenze di libertà, socialità di scambio di idee e opinioni con altre associazioni di volontariato, attività culturali, di servizio alle persone presenti o nuove sul territorio. Questa dimensione di vita pensiamo che renda tutti, anziani compresi, più attivi e consapevoli”.

Enrico Pecorari

Il destino ineluttabile per chi entra nella terza età sembra essere solo quello della casa di riposo. “Ma dalle ricerche fatte sugli effetti che hanno sulle persone ivi assistite, si evince che dopo poco tempo esse si ritrovano con una libertà e una autonomia limitate, i bisogni sono tutti soddisfatti dall’istituzione e in breve diventano dipendenti dal personale e dagli ambienti, il rischio effettivo è quello di chiudersi perdendo il rapporto con gli altri e il gusto della vita. E’ una prospettiva triste alla quale noi non ci rassegnamo”, dice ancora Pecorari.

Di qui l’idea dell’associazione: “La nascita di un movimento di questo tipo, autonomo e autogestito che trasforma un vecchio edificio dismesso in una comunità residenziale autogestita, può diventare una nuova soggettività che attualmente manca. In Italia ci sono altre esperienze, ma nessuna come questa nata spontaneamente fra persone che intendono costituirsi come cooperativa, investendo del loro. Certo avremo bisogno della mano pubblica, sia per individuare la struttura adatta sia per i necessari servizi di assistenza”.

Le idee sono già tante anche dal punto di vista funzionale, anche perchè Pecorari ha fatto parte della comunità energetica di San Giuliano mare, la prima costituita a Rimini. Per esempio: “Sul tetto dell’immobile potrebbe essere realizzato un pergolato, oltre a installarvi i pannelli fotovoltaici”.

Ai primi di maggio la Comunità Gentile si presentarà alla città in un incontro pubblico. Nel frattempo l’invito a quanto fossero interessati al progetto di aderire: “Siamo aperti a tutti i contributi e vogliano decidere assieme l’assetto della cooperatva, l’entità dele quote e tutti i dettagli organizzativi”.

Stefano Cicchetti