HomeEventiNovafeltria, al Teatro Sociale “Tutto quello che volevo”: la storia di una sentenza che ci costringe a pensare

Giovedì 23 novembre alle ore 21 in apertura della Stagione Teatrale 23/24 curata da Teatro Patalò


Novafeltria, al Teatro Sociale “Tutto quello che volevo”: la storia di una sentenza che ci costringe a pensare


21 Novembre 2023 / Redazione

Giovedì 23 novembre alle ore 21 in apertura della Stagione Teatrale 23/24 curata da Luca Serrani e Isadora Angelini per il Teatro Sociale di Novafeltria, si invita il pubblico a una serata sul tema più urgente della nostra tragica contemporaneità.
“Abbiamo scelto, in accordo con l’Assessorato alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Novafeltria, di inaugurare la stagione con uno spettacolo per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne” – spiegano i direttori artistici – “siamo da sempre impegnati con la creazione e l’ospitalità di lavori che affrontino il vuoto culturale su cui si innesta la brutalità della violenza di genere, punta estrema di una discriminazione che impregna la nostra società”.
Lo spettacolo, volutamente a ingresso libero per invitare tutta la cittadinanza alla partecipazione, è Tutto quello che volevo. Storia di una sentenza. In scena Cinzia Spanò attrice, autrice e attivista presidente di Amlet_a, associazione contro le disparità e le discriminazioni delle donne nel mondo dello spettacolo. Per il suo lavoro teatrale, Cinzia Spanò ha vinto il premio Imola, il premio Hystrio, il premio Anteprima ed è stata finalista ai premi Ubu per il teatro. È stata conduttrice di trasmissioni televisive e radiofoniche. Lo spettacolo in scena a Novafeltria è stato scelto da RAI Radio Tre per le trasmissioni contro la violenza di genere e ha vinto il premio Milano Donna 2020. Tutto quello che volevo è basato sulla storia della giudice Paola di Nicola e sulla sorprendente sentenza che ha fatto il giro del mondo. Un episodio di cronaca che coinvolgeva minorenni e inquinato dai media con i consueti meccanismi di ignoranza e prevaricazione che stigmatizzano le vittime rendendole vittime una seconda volta. Il lavoro di Cinzia Spanò ci guida verso la scoperta di una realtà diversa da quella che avevamo immaginato, all’opposto di una narrazione facente leva prevalentemente sugli stereotipi:  La trama è il contenuto della storia. L’ordito è l’elemento simbolico che si intreccia col visibile”. La trama è la storia di una giudice e di una ragazzina. L’ordito è il pozzo, come uno stato d’animo in cui le donne precipitano. Un luogo fisico e mentale che dobbiamo attraversare per trovare quello che stiamo cercando”. Il titolo dello spettacolo viene da questo dialogo:
Pubblico Ministero: “A cosa ti servivano i soldi che guadagnavi?” 
La ragazza: “taxi, vestiti, shopping, insomma tutto quello che volevo (…) Era questo il mio scopo, alla fine non c’era nessuno scopo..”
Tutto quello che volevo di e con Cinzia Spanò, disegno luci Giuliano Almerighi, lettura scenica tratta dallo spettacolo prodotto dal Teatro dell’Elfo.
Lo spettacolo sarà seguito da un dialogo con l’autrice. Sarà possibile lasciare un contributo che sarà devoluto allo Sportello Antiviolenza gestito da Rimini Rete Donna. Teatro Sociale Novafeltria, Via Mazzini, 69, Novafeltria. Prenotazioni novafeltria@teatrivalmarecchia.it,  +39 3761531172.