Novafeltria, niente Pronto Soccorso al “Sacra Famiglia”, ma resta il Ppi
18 Gennaio 2024 / Redazione
Il punto di primo intervento dell’ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria non verrà eliminato. Ma non sarà vtrasformato in un centro di assistenza per le urgenze, ovvero in un Pronto Soccorso come inizialmente era stato previsto. A ribadirlo è stato l’assessore in Regione alla Sanità Raffaele Donini, ieri sera nel corso di un intervento al Teatro Sociale di Novafeltria.
Di seguito la sintesi del Partito Democratico, che aveva fortemente promosso l’incontro.
“A seguito dell’incontro che si è tenuto ieri, mercoledì 17 gennaio, presso il teatro Sociale di Novafeltria, alla presenza dell’Assessore Regionale alla Salute, Raffaele Donini, e del Direttore Generale AUSL Romagna, Tiziano Carradori, e in particolare leggendo oggi sulla stampa ricostruzioni del tutto parziali di quanto avvenuto, il PD Novafeltria ritiene opportuno fare alcune importanti precisazioni.
Innanzitutto, prendiamo atto che la richiesta di convertire il Punto di Primo Intervento in Pronto Soccorso, avanzata anche dal nostro partito, non potrà essere accolta. Tuttavia, abbiamo conferma che a Novafeltria il PPI rimarrà operativo e sarà presidiato da un organico medico dedicato all’emergenza-urgenza. Inoltre, è stato garantito che il servizio continuerà ad essere assicurato anche qualora dovessero diminuire gli accessi. In questo quadro, il CAU si pone dunque come un servizio aggiuntivo che non toglie nulla a quanto già esistente, ma fornisce uno strumento in più per il trattamento di pazienti con basse criticità.
Il mantenimento del PPI a Novafeltria, è stato chiarito da Regione e AUSL nel corso dell’incontro, è una deroga alla riforma dell’emergenza-urgenza in atto. Un provvedimento speciale motivato dalle esigenze specifiche
del territorio dell’Alta Valmarecchia. Nel piano originale, infatti, il PPI di Novafeltria avrebbe dovuto essere chiuso e trasformato in CAU entro la fine del 2023, come accaduto, per esempio, a Santarcangelo. L’Assessore Donini ha chiarito, senza alcuna possibilità di equivoco, che tale deroga è stata generata dalle richieste del PD di Novafeltria, avanzate nel corso di un incontro a Bologna avvenuto a inizio settembre, e dai richiami del Comitato Giù le Mani dall’Ospedale di Novafeltria. “Non ho avuto invece il piacere di ricevere neppure una telefonata dal Sindaco di Novafeltria” ha dichiarato Donini.
Ora, dal nostro punto di vista, ciò che realmente importa è assicurarci che le promesse vengano mantenute. Garantire il mantenimento di tutti i servizi ad oggi presenti presso l’Ospedale Sacra Famiglia. Lottare affinché vengano potenziati. E infine, monitorare l’efficacia e l’efficienza del CAU come strumento utile ai cittadini per diminuire la necessità di ricorrere a strutture private”.