HomeCronacaNuovo codice della strada, Confagricoltura Rimini: “Consumatori confusi, tutelare le aziende vitivinicole”

Sandro Santini presidente della Strada dei Vini: "Le Istituzioni, purtroppo, non hanno gestito la comunicazione in modo preciso generando una sorta di psicosi collettiva"


Nuovo codice della strada, Confagricoltura Rimini: “Consumatori confusi, tutelare le aziende vitivinicole”


17 Gennaio 2025 / Redazione

 

“C’è confusione, in gran parte immotivata, tra i consumatori. Una confusione che sta già impattando sul lavoro delle aziende vitivinicole. Ecco perché il nuovo Codice della Strada deve essere spiegato meglio, evidenziando che non ci sono state modifiche ai limiti alcolemici né all’apparato sanzionatorio, salvo per i casi di recidiva. È essenziale migliorare la comunicazione per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, evitando cambiamenti radicali delle abitudini che mettono in seria difficoltà le aziende vitivinicole locali. Come Confagricoltura, siamo pronti a collaborare con Istituzioni ed Enti per sviluppare campagne di marketing e comunicazione mirate a raggiungere questo obiettivo”.

Questo è il messaggio congiunto di Nicola Pellicioni, presidente della circoscrizione di Confagricoltura Rimini, e di Sandro Santini, titolare della Tenuta Santini di Passano di Coriano, presidente della Strada dei Vini di Rimini e socio di Confagricoltura, riguardo al nuovo Codice della Strada, entrato in vigore un mese fa.

“Le Istituzioni, purtroppo, non hanno gestito la comunicazione in modo preciso come in altre occasioni, generando una sorta di psicosi collettiva”, spiega Sandro Santini. “La popolazione ha ricevuto un messaggio errato, credendo che i limiti alcolemici e le relative sanzioni fossero stati modificati. In realtà, nulla è cambiato. Le uniche novità riguardano l’inasprimento delle pene per i recidivi, che dovranno guidare veicoli dotati di un dispositivo alcolock. Questo sistema, collegato al motore, impedisce l’avvio del veicolo in caso di tasso alcolemico superiore a zero. Ma, lo ripeto, si tratta di una misura rivolta ai soli casi di recidiva”.

Per Confagricoltura è prioritario intervenire con una campagna di comunicazione chiara e tempestiva, in grado di dissipare i dubbi e preservare così un consumo di vino moderato. “Le aziende vitivinicole del territorio rischiano di subire pesanti conseguenze, con un drastico calo degli ordini, soprattutto dal mondo della ristorazione e del fuoricasa, causato dalla riduzione nel consumo di vino – concludono Santini e Pelliccioni -. Serve un’azione rapida per tutelare un settore distintivo della nostra agricoltura, una filiera che ha investito in qualità, una bandiera del territorio e un pilastro importante per l’economia locale”.