Nuovo mercato coperto di Rimini: sia popolare e non “fighetto”
4 Agosto 2024 / Maurizio Melucci
Nuovo mercato coperto: popolare e non “fighetto”
Ho seguito sin dall’inizio la procedura di project per ricostruzione del mercato coperto di Rimini. E’ noto che considero la nostra struttura un fiore all’occhiello dell’offerta commerciale del nostro territorio e non solo. In particolare la pescheria ha una rilevanza regionale ed è un punto di riferimento per altri mercati del pesce del nord.
Riqualificare la struttura è una necessità non rinviabile, ma come farla non è un dettaglio. In città vicine alla nostra si sono fatte operazioni di finanza di progetto simile a Rimini, che hanno snaturato i mercati oggetto dell’intervento. Non più aree mercatali popolari, con banchi che vedevano insieme produttori e commercianti, frequentati da tutti i ceti sociali, ma la trasformazione in “boutique” con l’inserimento di pubblici esercizi e ristoranti che hanno snaturato i vecchi mercati. Il risultato è stata la perdita della caratteristica di mercati popolari e l’esclusione di ceti più deboli che avevano in quei luoghi un punto di riferimento per acquistare prodotti di alta qualità in molti casi a km0 ed un rapporto qualità-prezzo ottimo. Anche le stesse attività nel tempo si sono selezionate sempre nel segmento più alto. Alla fine dal mio punto di vista un disastro: pochi frequentatori con luoghi che danno tristezza.
Bene fa il Comune di Rimini a chiedere il rispetto del bando di gara del project e gli spazi previsti per garantire una continuità di qualità rispetto alla situazione attuale. In particolare la pescheria. Attualmente ha spazi per 1,447 mq di cui 548 mq vendibili e 899 per la circolazione.
La nuova proposta prevede 900mq complessivi di cui 600mq vendibili e 300mq per la circolazione. Al di sotto di questi numeri non si può andare. Per rispettare il bando di gara e per soprattutto garantire la funzionalità del mercato del pesce.
La conferenza di servizi formata da tutti gli enti preposti che devono dare il via libera definitivo, che sta valutando la proposta di Renco, unico partecipante al bando, ha chiesto numerose modifiche alla società. I problemi riguardano la disposizione dei banchi, la riorganizzazione di altri spazi interni, gli accessi alla struttura. In particolare il rispetto dei 600mq di superfici di vendita. Attualmente ne mancano oltre 160mq, sacrificando oltre misura il mercato del pesce. Anche gli spazi per la circolazione sono molto ridotti. In sostanza, bene il nuovo mercato ma per migliorare le attività attuali, ortofrutta, pescheria e supermercato Conad e non certo per penalizzarle a favore di ristoranti e pubblici esercizi. Ora sta alla società proponente apportare le dovute modifiche.
Come va il turismo?
Non mi ha mai convinto il dibattito nel mezzo dell’estate su come va la stagione. Lo ritengo un dibattito curvato dal presente che fa dire “va tutto bene”. I conti si dovranno fare a fine stagione. In ogni caso i primi sei mesi vedono una tenuta sul 2023 ed una difficoltà a recuperare i numeri turistici del pre-covid (2019). Vari i motivi: oscillazioni della fiducia dei consumatori, aumenti dei prezzi, incertezze legate ai conflitti in corso. Anche le condizioni del mare con la presenza delle mucillaggini non aiuta. In questo caso vi sono anche campagne di strumentalizzazione nazionali per screditare il nostro turismo balneare. Bene ha fatto il sindaco di Rimini ad annunciare querele nei confronti di chi pubblica notizie false e prive di fondamento.
La Riviera nei primi sei mesi è stata trainata dagli eventi, sportivi in particolare, fiere e congressi. E’ il nostro valore aggiunto che altre località turistiche balneari italiane non possono vantare. La stagione non va meglio ad esempio in Toscana. Bene il turismo estero. Ma da questi dati al dire che va tutto bene a mio parere il passo è troppo grande. I problemi strutturali della nostra economia principale sono sotto gli occhi di tutti e debbono essere affrontati. Ne riparleremo a settembre.
Quest’anno abbiamo almeno un dato univoco su cui discutere quello ufficiale dell’Istat e della Regione. Non pare vi siano i dati dell’Osservatorio Regionale che forniva stime di pernottamenti ed arrivi turistici completamente diverse, in aumento, rispetto alle statistiche ufficiali. Un dato che faceva solo confusione, non era confrontabile a livello nazionale ed europeo, faceva forse “contenti” i nostri operatori e amministratori. Mi auguro che nella prossima legislatura regionale l’Osservatorio continui a ad essere presente per approfondire i mercati di riferimento del turismo balneari e degli altri turismi per poi introdurre le strategie di marketing più appropriate. A questo deve servire l’Osservatorio. Oppure indagini su dati qualitativi della nostra industria turistica.
Bene il tour de France
La regione pubblica anche i dati di arrivi e pernottamenti giorno per giorno. Un dato molto interessante perché ci permette di verificare quanto gli eventi incidono nella realtà al di la dei dati addomesticati di chi organizza o degli enti pubblici.
Ad esempio, il tour de France ha fatto registrare nel periodo di svolgimento (27-30 giugno) rispetto al 2023 un aumento di 57mila pernottamenti e 57mila arrivi.
Una manifestazione di successo nei numeri e per la visibilità che ha dato a Rimini e alla nostra Riviera. In aumento il turismo estero durante i giorni della corsa francese. Il picco il 29 giugno con l’arrivo della tappa a Rimini
Non bene RiminiWellness
La nostra manifestazione di punta legata al benessere nell’edizione 2024 non ha replicato i numeri positivi del 2023, con numeri eccezionali, simili a quelli pre-pandemia.
Almeno per quanto riguarda i dati turistici negli stessi giorni della manifestazione confrontati tra l’edizione 2023 e quella 2024 risulta una diminuzione di oltre 120mila pernottamenti e 40mila arrivi.
Hanno tenuto le presenze estere, sono crollati invece i numeri degli italiani. E’ molto proibabile che i dati della Fiera siano nettamente migliori rispetto a quelli turistici. E’ sicuramente aumentato il numero dei frequentatori giornalieri senza pernottamento. Ha inciso anche il ponte del 2023 rispetto al 2 giugno caduto di domenica nel 2024
Vi è da dire che il 2023 è stato il prima anno fuori dalle restrizioni covid e quindi la voglia di uscire e riprendere l’attività normale. Comunque, una riflessione da fare per il futuro.
Bene il ponte del 25 Aprile
Il 2024 ci consegna un ottimo risultato durante il ponte del 25 aprile. Le condizioni meteo migliori di quelle del 2023 hanno sicuramente permesso di fare numeri importanti.
Oltre 118mila pernottamenti in più e 65mila arrivi. Un appuntamento da curare al meglio come preludio all’apertura della stagione estiva.
Maurizio Melucci