HomeCronache MalatestianeO’Brien, l’indimenticabile Poeta Romagnolo


O’Brien, l’indimenticabile Poeta Romagnolo


15 Ottobre 2022 / Giuliano Bonizzato

Ricorre il decennale della scomparsa di un indimenticabile Poeta Romagnolo. Per ricordarlo come merita occorre proiettarsi al tempo in cui Telerimini, dopo la conquista dell’etere, visse, negli anni settanta-ottanta, una lunga stagione creativa dove costante fu il richiamo alle radici popolari. Il nostro dialetto la faceva da padrone soprattutto con la trasmissione in diretta delle magnifiche commedie dei nostri Amos Piccini, Guido Lucchini ed Enzo Corbari. E contribuivano poi a comporre un Video Giornale Adriatico ‘de noialtri’ una quindicina di volontari felici di poter esprimere la loro naturale creatività, altrimenti soffocata dalla routine del lavoro quotidiano.

Come il Direttore dell’INPS di quegli anni, vero cultore del Circo in tutti i suoi aspetti, che si fiondava, non appena veniva piantato il tendone, a intervistare trapezisti, pagliacci, domatori, cavallerizze…O il noto avvocato Pietro Spadaro, appassionato cinofilo, che fagocitava tutto ciò che riguardasse l’amico dell’uomo, dai problemi dei randagi ai concorsi di bellezza canina organizzando perfino ‘sfilate’ in studio. O il giovane funzionario di banca Ferruccio Farina (che prima ancora di affermarsi come storico e massimo studioso e divulgatore della figura di Francesca da Rimini) illustrava in tv i contenuti della Rivista Romagna Arte e Storia, fondamentale strumento di cultura locale tuttora opertivo, da lui fondata con Piergiorgio Pasini.

Naturalmente questo valeva anche per me che mi divertivo un mondo conducendo trasmissioni come la ‘Ciacareda’ e ‘Ci dica onorevole’ e ‘Videoforum’ grazie alle quali potevo comunicare con personaggi dell’arte, della cultura e della politica romagnola.

E fu proprio in occasione di una ‘ciacareda’ che conobbi O’Brien Olmeda apprezzandone immediatamente non solo la maestria con cui cantava la sua Romagna, ma anche un raro senso dell’umorismo. Non per nulla a soli 18 anni si era classificato primo in un concorso poetico ex aequo con un altrettanto imberbe Tonino Guerra!

Naturalmente gli chiesi per quale ragione portasse quello strano nome. Mi rispose che il padre aveva salvato da morte certa per annegamento un turista irlandese, O’ Brien, appunto, il quale volle poi tornare in Italia quale padrino al battesimo del figlio del suo salvatore. Da qui un cognome che…si trasforma in nome.

Il che non deve meravigliare. I Romagnoli, in passato, facevano battezzare spesso i loro neonati con il cognome di personaggi di ‘culto’, soprattutto politico. Come Marxino e Engels, Jaures (socialista, fondatore dell’ Humanitè), e ( ma qui la riconoscenza per la scienza subentra all’ideologia politica) perfino Jenner, inventore del vaccino contro il vaiolo….

In quanto a O’ Brien, mi venne l’idea di chiedergli se se la sentisse di commentare in versi, a chiusura del nostro Video Giornale Adriatico (VGA) i fatti di cronaca quotidiana che lo avessero ispirato. Il Poeta accettò con gioia e fu un vero successo. Ve ne fornisco un solo esempio, sufficiente a dimostrare non solo il talento dell’ Autore ma anche le sue doti di improvvisazione.

Dunque: siamo a Rimini in piena estate ed esce sul Carlino la notizia di “un ventiduenne Inglese che, sorpreso sul fatto mentre si trovava appartato con una danese, si è procurato, nel chiudere di scatto la cerniera dei blue jeans, una dolorosissima ferita comportante sei punti di sutura” . Subito dopo Olmeda, sorridente davanti alla telecamera del VGA, ci fornisce, in settenari perfetti, una assai più succosa e realistica descrizione della vicenda.

“Te più bel d’un cert amor/ l’ha trat n’urle de Signor/ Na putedne piò de mèl/ l’è andè ad cursa tl’uspidèl/ tnend ad fura di calzòn/ quèll che in fònd a savem nòn/ avend cla ròba prigioniera/ proprio drèinta la “cerniera”/ ‘Vi capì? Pori sgrazid!/ Lo, un gran mèl…e chèlt gio a rid…/ Bè, finita cl’avventura/ dòp sei punt e piò ad sutura/ Ecco i qua: che pori ingles/ ‘ndeva in gir per e paes/ sa d’calzòm de tott curius…/ bartavela… ui era un bus/ senza piò cla birichina /d’una “lampo-ghigliottina…/ Viva e tèmp che m’i calzòn/ us duvrèva snò i buttòn!”.

O’ Brien Olmeda (1927-2012.). Un grande Malatestiano. La sua memoria, la sua ironia, il suo amore per la Romagna, vivono nei versi dei suoi numerosi libri e nel sito www.obrienolmeda.it, curato affettuosamente da figli e nipoti. Nel 2017 Coriano, la sua città, gli ha intitolato una piazza.
Ciao, caro amico.

Giuliano Bonizzato