Home___primopianoOcchio Ministro Valditara, con Pillon e Pilloncino la paghi cara

Se la scomunica arriva dal santarcangiolese Matteo Montevecchi allora bisogna davvero fare dietrofront


Occhio Ministro Valditara, con Pillon e Pilloncino la paghi cara


12 Dicembre 2023 / Nando Piccari

A dimostrazione che nella vita “mai dire mai”, era perfino potuto succedere che il Ministro Valditara, al di là di ogni ragionevole previsione, ne avesse sorprendentemente azzeccata una, facendosi carico “come si deve” della richiesta che l’emozione e lo sdegno seguiti al femminicidio di Giulia Cecchettin, avessero un seguito educativo nel mondo della scuola.

E sì che era partito male, mostrando l’intenzione di affidare il progetto “Educare alle relazioni” nientemeno che a quel suo consulente balzato agli onori delle cronache per avere a suo tempo scritto un libro dal titolo gentile “Il diavolo è (anche) donna”, nella cui presentazione si legge che «nell’immaginario collettivo si è stabilita una sorta di equazione psicologica. Maschile uguale aggressività e dominanza, femminile uguale passività e sottomissione. Maschile uguale cattiveria, femminile uguale mitezza. Ma le cose stanno veramente così? Anche le donne, oggi, sanno essere dominanti e, soprattutto, cattive».

Si tratta, come ben si capisce, di un momento di dissenteria letteraria perfino più acuto di quella fattoci conoscere su questo tema dal generalone Valdacci, il quale in una recente intervista s’è limitato ad uscirsene con: «Non mi piace chiamarlo femminicidio. Perché chiamare l’omicidio di una donna in modo diverso? Si vìola il principio di applicazione universale della legge. Quindi l’assassinio di un tabaccaio lo chiameremo commercianticidio»?

Valditara si era però prontamente redento, dando un metaforico calcio in culo al suo scomodo collaboratore e decidendo di affidare invece quel progetto ad una triade femminile di cui facesse parte, insieme ad una suora e ad un’emissaria di Pro Vita, perfino Anna Paola Concia, prestigiosa esponente del PD.

Anna Paola Concia

Apriti cielo: “benissimo la suora e la cattolicona del clan di Adinolfi, ma mai e poi mai una comunista, per di più (fatevi il segno della croce) sposata con un’altra donna”.

Fino a che le rimostranze, quasi mai esplicite ma preferibilmente mugugnate, gli provenivano dal giro di Salvini e della Meloni, Valditara se l’è cavata con un’alzata di spalle. Ma quando l’hanno informato che da Santarcangelo di Romagna proveniva una minaccia di scomunica urlatagli contro da Matteo Montevecchi (…«che Valditara debba revocare la nomina di Concia è scontato. In assenza di dietrofront, mi aspetto le sue dimissioni immediate»…), lì ha veramente preso paura.

Sì, perché lui sa bene che Montevecchi, detto non a caso Pilloncino, è il “valletto tuttofare” del Grande Inquisitore legaiolo Pillon, che ha insegnato al fedele Matteo come urlare “al rogo, al rogo”, mentre lui, indefesso cacciatore di eresie, somministra ai malcapitati le conseguenti scomuniche.
La sua aspirazione di essere un giorno pure lui un inquisitore grandicello, Pilloncino l’ha messa in mostra vomitando oscene farneticazioni nei confronti di Elena Cecchettin, peraltro senza che nell’occasione abbia almeno avuto la decenza di fingere un pensiero commosso verso la povera Giulia.

Questo il finale della sua farneticazione: «Qualcuno dovrebbe spiegare perché Elena, per profferire il suo discorso impregnato di ideologia si è presentata in mondovisione con una felpa della Thrasher che richiama il mondo dell’occulto e del satanismo».

Quando invece la ragazza aveva solo “la colpa” di indossare una felpa di Thrasher, una delle più note riviste mondiali di skateboard con sede a San Francisco, che pubblica soprattutto articoli relativi allo skateboard, a musica, fotografie, interviste e recensioni di skatepark.
Un duo, quello di Pillon e Pilloncino da cui cercano insomma di stare prudentemente alla larga pure i leghisti di primo piano, compreso in questo caso Valditara.

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Nando Piccari