Omicidio Paganelli, il gip detta le regole: analisi su dispositivi Dassilva solo su chat e ricerche
30 Settembre 2024 / Redazione
A quatto giorni dal primo anniversario dalla morte di Pierina Paganelli, si è tenuta in Tribunale a Rimini l’udienza per la nomina del perito per l’incidente probatorio sui dispositivi di Louis Dassilva, il 34enne unico indagato per la morte della 78enne Pierina Paganelli, rinchiuso in carcere in custodia cautelare. A presiederla il gip Vinicio Cantarini che ha nominato l’ingegnere Giuseppe Ferrario: l’esame e gli accertamenti dovranno riguardare i cellulari di Dassilva e dovranno coprire un periodo temporale compreso tra il primo maggio del 2023 e riguardare esclusivamente chat, contatti e ricerche.
Non dovranno comprendere gli spostamenti, dettaglio non da poco: il 7 maggio il figlio di Pierina Giuliano Saponi era stato vittima di un incidente drammatico. Finì in come e restò in ospedale fino ad ottobre, sarebbe infatti dovuto tornare a casa pochi giorni dopo l’omicidio della madre.
A proposito la Procura di Rimini, con il pm Daniele Paci, aveva nominato il perito Alessandro Perri incaricandolo di esaminare anche gli spostamenti di Dassilva, sempre a partire dall’analisi dei suoi dispositivi telefonici. Il gip Cantarini ha quindi modificato l’azione della Procura.
Come riportato oggi dall’Ansa, il gip Vinicio Cantarini non usa mezzi termini: “Non voglio un presunto colpevole voglio il presunto colpevole. Le testimonianze si portano nelle aule di Tribunale non in televisione”. Lo ha detto questa questa mattina durante l’udienza per la nomina del perito che dovrà esaminare i dispositivi elettronici sequestrati a Louis Dassilva.
Oggi in udienza, il gip ha messo alle corde tutte le parti del procedimento, la pubblica accusa e le difese dell’imputato, perché ha sostenuto il giudice, riferendosi in particolare alle uscite televisive dei consulenti, “le testimonianze si portano in aula” e “i dubbi vanno risolti ora con incidente probatorio”.
In particolare Cantarini è stato molto diretto riferendosi al video di “cam 3” della farmacia di via del Ciclamini, prova fondamentale per la Procura, contestata invece dalla difesa. Per il pm Daniele Paci e gli investigatori della squadra mobile, “cam3” inquadrerebbe Dassilva tornare in via del Ciclamino dopo aver gettato via l’arma del delitto. Per la difesa invece l’uomo inquadrato sarebbe un condomino di via del Ciclamino. Lo stesso uomo, inoltre in tv avrebbe detto sì di riconoscersi nel video mentre interrogato dalla polizia ha detto di no. Proprio questo “dubbio” per il gip Cantarini va sciolto ora. Come giudice terzo, garanzia di legalità nel procedimento, ha invitato le parti a procedere con un duplice esperimento giudiziario; uno col condomino che dice di essersi riconosciuto e poi ha ritrattato, e un altro, se accetta, con lo stesso Dassilva.
Entrambi gli uomini dovrebbero prestarsi a ripassare, di sera, davanti a “cam3” per provare in via scientifica l’identità del soggetto inquadrato la sera dell’omicidio. Gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi che difendono il senegalese si sono riservati la decisione.
La difesa di Dassilva ha nominato il consulente informatico Luigi Nicotera e il criminalista Davide Barzan, che segue la nuora Manuela Bianchi e il fratello Loris, ha nominato il professor Sandro Ferdinando Salvati di Modena. Gli avvocati Monica e Marco Lunedei, che difendono i tre figli di Pierina, si sono riservati.
(ANSA)