Ospedale Novafeltria, comitato: “Tempi di attesa, AUSL ha naso di Pinocchio”
10 Gennaio 2023 / Redazione
Mercoledì 11 gennaio alle ore 20.30 nel Teatro Sociale di Novafeltria si terrà un Consiglio Comunale aperto avente per oggetto i servizi socio-sanitari ospedalieri e territoriali in Alta Valmarecchia.
“Ci saremo anche noi – annuncia il Comitato Civico ” Giu le mani dall’Ospedale di Novafeltria” – per raccontare ai presenti quello che ci viene confidato dai pazienti e che come si vedrà non coincide con quanto riportato dall’Asur. Si chiama naso di Pinocchio la differenza tra la qualità offerta e quella percepita e, quello della Azienda Sanitaria Romagna riminese per quanto ci riguarda è molto pronunciato”.
“Ci riferiamo ai tempi di attesa – prosegue il Comitato – i cui valori vengono dettati dalla regione Emilia Romagna in 30 giorni per le visite e 60 giorni per la diagnostica. Abbiamo scaricato dal sito TdAR ( Tempi di attesa Emilia Romagna ) la reportistica riguardante la nostra provincia che segnala gli obiettivi raggiunti al 100% nella quasi totalità delle prestazioni. I dati in nostro possesso dicono altro. Per esempio fare una visita oculistica a Novafeltria è impossibile come è impossibile fare una ecografia, una vista pneumologica, diabetologica e ancora dermatologica perché le agende sono chiuse (l’operatore non dispone di date) Poi si và da un tempo di attesa di 11 mesi per una colonscopia, 7 mesi per una gastroscopia, 8 mesi per una visita ginecologica e cosi via. Al paziente dell’Alta Valmarecchia non rimane che accettare di scendere a valle o rivolgersi al privato (a Novafeltria l’offerta non manca, ci sono due poliambulatori molto efficienti ). Molti nel (57 % dei casi, dato nazionale) rinunciano. Piacerebbe anche a noi sapere quanti rinunciano e quanti si rivolgono al privato per arriverebbe ad un dato lordo che misurerebbe realmente la percentuale soddisfatta nei tempi di chi manifesta il bisogno di cure”.
“Ci verrà detto che il cittadino è libero di scegliere le strutture private e che non cade il mondo se per una visita bisogna spostarsi. Ecco noi preferiremmo che a spostarsi fosse il professionista , l’obiezione : ‘ci sono poche richieste e i medici sono risorse preziose meglio tenerle accentrate’. Questo è il quadro che ci viene presentato tutte le volte. Denunceremo la chiusura dell’Unità Operativa Semplice di Chirurgia , una delle tre gambe sulle quali si regge un ospedale in area disagiata come quello di Novafeltria, previsto dal decreto Balduzzi, riconosciuto dalla Conferenza dei sindaci ed approvato dalla Direzione Generale della Regione. Chiederemo conto al sindaco di Novafeltria perché non ha denunciato il fatto”, conclude il comitato civico.