Ostia, occupato l’arenile con ombrelloni ed asciugamani per una spiaggia libera
19 Maggio 2024 / Redazione
Padova, Carrara, Rimini, Napoli o Sapri: sono arrivati col treno da tutta Italia per partecipare alla manifestazione spontanea dell’associazione Mare Libero per chiedere al Comune di trasformare in spiagge libere gli arenili di Ostia e gli stabilimenti ancora affidati ai privati con la concessione scaduta.
L’associazione ha chiesto ai partecipanti di portare ombrelloni e asciugamani, strumenti inoffensivi con i quali si riprendono, simbolicamente, le spiagge, ad oggi a tutti gli effetti occupate da quei balneari la cui concessione è scaduta.
A dare il via è l’avvocato Roberto Biagini del Coordinamento nazionale Mare Libero che coordina l’associazione: «Quasi tutte le concessioni balneari sono scadute e quindi le spiagge devono tornare nella gestione diretta del Comune – spiega Biagini – nessuno può impedirci di entrare».
Alle 15, la marcia: i 50 manifestanti sono entrati nello stabilimento Elmi e si sono sistemati in mezzo ai clienti: poche decine, visto il clima non proprio da mare, ma ugualmente stupiti. I bagnini dello stabilimento hanno cercato di ricacciare indietro i novelli giacobini in costume da bagno ma appena hanno visto telecamere e giornalisti hanno fatto dietrofront, permettendo a tutti di sistemare i teli da mare sulla sabbia. Non era scontato: negli anni scorsi gli attivisti di Ostia di Mare Libero sono stati anche picchiati. «Sono partita stamattina da Sapri, sono stanca ma felice di essere a Ostia», spiega Lia Amato, 74 anni e due zaini in spalla come bagaglio. Al suo fianco Claudia Vellusi da Napoli, Matilde Ballestrieri Nocchi da Massa Carrara, Flora Grifalconi da Chioggia, e altri. Con loro gli attivisti del comitato di Ostia di Mare Libero come Danilo Ruggiero, Saverio Di Lillo o Claudio Forleo, tutti over 60 ma spirito battagliero da “watchdog”, cani da guardia del Campidoglio.
«La mia famiglia è qui dal 1919, ho sempre pagato tutti i canoni, il Campidoglio ci ha autorizzato, vedremo con i bandi cosa succederà», ha spiegato ai manifestanti Maria Elena Elmi, titolare dello stabilimento. Anche i balneari schiumano rabbia. «Noi siamo le prime vittime di questo caos». Sono almeno 40 gli stabilimenti con la concessione scaduta e non più prorogabile ma autorizzati dal Campidoglio a rimanere aperti con una ordinanza balneare: tutti sul lungomare di Ostia, tra cui l’Elmi.
Dopo qualche chiamata arriva la Digos. “Perché non lo fate sulla spiaggia libera?”, chiedono gli agenti. “Perché da oggi anche questa è spiaggia libera”, risponde per le rime un’associata di Mare Libero.
La Digos riesce a distendere ulteriormente la situazione. In ogni caso è stata civile. L’unica persona ad essere stata identificata però è Roberto Biagini, il presidente nazionale di Mare libero, nel libero esercizio dei suoi diritti: andare a farsi un bagno.
Da Fanpage.it e Repubblica Roma