Paolini (FdI): “Mancano sei settimane a Pasqua ma a Riccione ci sono ancora i manifesti di Natale”
5 Febbraio 2024 / Redazione
Il calendario non ammette errori. Mancano 6 settimane alla Pasqua eppure a Riccione siamo ancora a…Natale.
“Incredibile – commenta il consigliere comunale e coordinatore locale di Fratelli d’Italia Stefano Paolini – all’uscita del casello autostradale ci sono ancora i cartelli che pubblicizzano il Natale. Non volevo crederci, ma quando numerosi operatori commerciali ce lo hanno segnalato sono andato a vedere di persona ed è proprio così. Ma come siamo messi? Dove sta la famosa programmazione turistica tanto decantata dalla Angelini e dalla sua maggioranza? Come si fa ad invitare i turisti a venire a Riccione per Pasqua se fuori dal casello ci sono ancora le pubblicità del Natale? Ma cosa aspettano a rimuovere una cartellonistica scaduta da mesi sostenendo invece il tessuto commerciale e turistico della città? Si tratta – prosegue Paolini – dell’ennesima clamorosa defaillance di un’amministrazione comunale che manca assolutamente di quella visione globale necessaria a sostenere una realtà come Riccione. Se vogliamo essere competitivi, se vogliamo dare sostegno ai nostri operatori non possiamo permetterci scivoloni di questo genere. Non è ancora arrivato il minimo segnale del palinsesto pasquale, non sappiamo se tra categorie e Comune se ne sia parlato. Arrivano segnali preoccupati dalla base. Pertanto chiedo innanzitutto che al più presto si ponga rimedio togliendo quei cartelloni perché così facciamo soltanto ridere confermando ciò che noi di Fratelli d’Italia abbiamo sempre detto: siamo in mano a degli incompetenti totali su tutti i fronti e spero che i riccionesi traggano da queste considerazioni il motivo per esprimere il loro sdegno e le loro perplessità”.
“Mi si consenta, infine, una riflessione su Cecchetto. Leggo che il famoso dj avrebbe rifiutato quanto proposto dall’amministrazione comunale che in pompa magna aveva dato notizia della partnership. Qualcuno spieghi, per favore. Perché così rischiamo di farci ridere dietro da mezza Italia”.