Mentre in Parlamento si sta discutendo di nuove regole per il codice stradale: sanzioni per chi guida armeggiando con il cellulare, casco e assicurazione per i monopattini ecc …; continuano le aggressioni da parte di cani alle persone: chi è stato ricoverato in ospedale, chi purtroppo non è sopravvissuto.
Ed è leggendo gli articoli che riportano questi episodi che qualcuno grida:
“Ci vuole un patentino per i cani”.
Di questo patentino se n’è parlato fino a qualche anno fa, era il 2007, ma che fine ha fatto?
È stato argomento parlamentare fino a che c’è stata la famosa lista nera delle razze pericolose, e chi aveva una di queste razze, doveva frequentare un corso e avere un patentino.
Cancellata la lista anche il patentino è caduto nell’oblio.
Oggi la direttiva dice: che non c’è nessuna responsabilità dei proprietari di cani di avere questo patentino, anche se, secondo l’ordinanza del Ministero della salute del 2013, a seguito di un episodio di morsicatura, la A.s.l. di competenza deve attivare un percorso di valutazione comportamentale del cane e della corretta gestione del padrone.
Nel 2020 il comune di Milano ha stabilito che chi possiede cani ‘speciali’ deve fare un corso on-line.
Purtroppo la verità è un’ altra: che chi prende un cane, spesso si rapporta con lui in modo sbagliato a seguito di convinzioni sbagliate, che con il tempo portano l’animale a stress e frustrazione.
Quando mi capita di camminare tra la gente, vedo che la ‘cosidetta corretta gestione del cane’ non c’è.
A causa di una mancata cultura in proposito.
Patentino? È utile solo se fatto bene secondo protocolli regolamentati: con ore di teoria e pratica nonché esame finale teorico – pratico, con istruttori certificati. Un corso aperto a tutti, sia chi ha un cane ‘speciale’ o chi no.
Solo così il padrone può avere una corretta gestione del cane e una consapevolezza maggiore di quanto questo comporti.
Giovanna Foschi
Autrice – Giornalista – Educatrice Cinofila