Home___primopianoPD sconfitto alle amministrative: forte segnale alla segreteria Schlein perchè cambi davvero tutto

Il centrosinistra è teoricamente maggioritario nel Paese se unisce tutte le forze e dà l’idea di un’alternativa vera alla destra: questa la scommessa


PD sconfitto alle amministrative: forte segnale alla segreteria Schlein perchè cambi davvero tutto


29 Maggio 2023 / Maurizio Melucci

Una sconfitta netta alle elezioni amministrative per il centrosinistra. Prevale solo nel comune Vicenza, in tutti gli altri al ballottaggio vince la destra.

Inutile dire che vi sarà un tentativo di aprire non tanto un confronto, necessario, nel Pd ,ma anche una messa sotto accusa della segretaria Elly Schlein. Sarebbe in quest’ultimo caso una discussione non solo ingenerosa, ma soprattutto politicamente sbagliata. Faccio un esempio per farmi capire senza equivoci. Ad Ancona, capoluogo della regione Marche, la sindaca Mancinelli (che ha governato bene) non era più ricandidabile. Non si è trovata una soluzione unitaria ed è stato utilizzato lo strumento delle primarie. Si è votato il 27 novembre 2022. Ha vinto Ida Simonella per 40 voti (1958 voti a 1913) sullo sfidante. Ora sinceramente in questa logica tutta locale non poteva incidere Elly Schlein eletta il 25 febbraio alle primarie poi entrata nei pieni poteri a marzo. Nelle elezioni amministrative ci sono logiche locali. Detto questo, come avvertimento agli avvoltoi pronti a spiccare il volo, credo necessario un confronto serio nel Partito Democratico.

Anche in questo caso senza fare i provinciali, evitando di utilizzare questa occasione per scalare qualche posizione di potere, ma con un’analisi lucida (se possibile) sulla situazione politica italiana ma soprattutto guardando alle prossime elezioni europee del 2024.

In Spagna la sconfitta alle elezioni amministrative del partito Socialista ha portato alle dimissioni del premier Pedro Sanchez ed elezioni anticipate fissate per luglio. Un forte vento di destra tira non solo in Italia ma in Europa. L’Italia, la Svezia, la Grecia, ora la crisi in Spagna. Appare sempre più evidente che le politiche del Partito Socialista Europeo sono inadeguate. In particolare, sulla politica economica e sulla politica estera. Incerti sulle politiche keynesiane (redistribuzione del reddito) inesistenti sulla politica estera e di conseguenza sulla guerra. Non basta il PNRR, strumento utile per grandi investimenti pubblici,  ma che in Italia ha qualche problema.

In questo contesto difficile segnalo alcuni temi sui cui aprire un confronto serio nelle prossime settimane.

  • Siamo poco presenti (per non dire assenti) sulle grandi diseguaglianze economiche nel paese. Da 25 anni i salari dei lavoratori dipendenti perdono potere d’acquisto ora aggravati da un’inflazione alta. Siamo stati spiazzati dalla riduzione del cuneo fiscale da parte del Governo? Troppo poco rispetto alla reale situazione. Non basta neanche la sola proposta del reddito di cittadinanza
  • Sulla sanità stiamo assistendo ad una privatizzazione di fatto, tagliando finanziamenti alla sanità pubblica. Liste di attese lunghe per esami e visite specialistiche. Stano spendendo il 2% dei fondi previsti dal PNRR.
  • Sulla scuola è in campo la stessa logica. A parole per la difesa del sistema pubblico. nei fatti viene privilegiata la scuola privata.
  • La transizione climatica. La Romagna è stata pesantemente colpita. Deve partire da noi una proposta di salvaguardia del territorio.
  • I diritti come parte di una politica che guarda ai deboli del nostro paese in tutte le condizioni economiche, sociali e culturali.

I prossimi mesi ci debbono servire per la definizione di un programma riformista per il Paese da presentare per le elezioni Europee.

Certo poi ci sono le politiche delle alleanze: Schlein ci ha provato. Sta di fatto che 5 Stelle da una parte, Italia Viva di Renzi e Azione di Calenda dall’altra hanno l’obiettivo di distruggere il PD.

La politica di Conte per i 5 Stelle si sta rilevando fallimentare sui territori. Ha rinunciato ad un insediamento sociale. Quanto possa reggere una scelta ambigua come quella del Giuseppe Conte di questi anni non so. Ma immagino che si aprirà un dibattito anche in quel partito.

Vi è anche un altro aspetto. Occorre rivedere l’organizzazione del Pd sui territori. Ad oggi le primarie non hanno spostato gli equilibri nelle realtà locali. Non sono previsti congressi (a tutt’oggi), tutto è rimasto come prime delle primarie. Evidente che in questo modo il Pd rischia di esser poco comprensibile. Innovativo a livello nazionale e conservatore (nel senso che tutto è uguale a prima) a livello locale. Non sono per rottamare nulla, ma neanche fare finta che tutto funziona come prima dell’elezione di Elly Schlein. Non va bene.

Il centrosinistra è teoricamente maggioritario nel Paese se unisce tutte le forze e dà l’idea di un’alternativa vera a questa destra. Questa la scommessa. Sarebbe interessante un dibattito franco ed aperto.

Maurizio Melucci