Perchè tagliare di due terzi l’Oasi di Torriana e Montebello è stato un grande errore
17 Luglio 2023 / Paolo Zaghini
“Oasi di Torriana e Montebello. Valore ed etica di un territorio” A cura di Riccardo Santolini
Società per gli Studi Naturalistici della Romagna
Nel recente libro di Giancarlo Zoffoli (“Montebello”, Amazon 2023) dell’Oasi del territorio si accenna appena. Si riporta però la frase che sottolinea lo spirito di OaSì: “dichiarare la pace fra uomo e natura col rispetto di ciò che ci circonda”.
Nel libro curato da Santolini, Zoffoli scrive nel suo saluto, in quanto Presidente APS OaSì – Insieme per le Valli: “A pochi chilometri dalla capitale del turismo balneare, esattamente nel Comune di Poggio Torriana, esiste un territorio abitato fin dall’epoca preromana: Montebello. La sentinella fortificata sulla Valmarecchia è l’avamposto dell’Oasi di protezione faunistica più longeva presente nel territorio riminese istituita nel 1992 con Delibera del Consiglio del Circondario di Rimini”. Zoffoli era allora Presidente del Comitato Circondariale (ente di secondo grado che funzionò dal 1974 al 1995, in attesa della nuova Provincia di Rimini istituita nel marzo 1992, ma il cui Consiglio venne eletto dai cittadini il 23 aprile 1995): era stato eletto il 14 novembre 1988 e ricoprì l’incarico sino ad aprile 1995.
L’Oasi trovò il pieno sostegno dell’allora Sindaco di Torriana Alfredo Arcangeli (1929-2022), ex Segretario generale della CGIL riminese, eletto il 12 luglio 1991 (ed in carica sino a giugno 1999).
Scrive Santolini: “L’area di Torriana e Montebello è strategica da un punto di vista ecologico e non solo faunistico perché affacciata alla pianura Padana e collegata con propaggini di una regione biogeografia mediterranea che raggiunge in Valmarecchia i suoi estremi settentrionali. Infatti, nel 1992 il Circondario di Rimini dopo un approfondito studio sintetizzato in uno dei suoi Quaderni [“Torriana e Montebello. Ambiente e fauna di un territorio da conservare”, Circondario di Rimini, 1992], istituisce l’oasi di Protezione della Fauna di Torriana Montebello. L’area manifesta la sua importanza ecologica nel tempo, tanto che nel 1995 diventa SIC (Sito di importanza Comunitaria) cioè l’Unione Europea ne decreta il valore a causa della presenza di specie animali e vegetali rare e peculiari per il territorio non solo locale”.
Seguono anni di progetti, di interventi a tutela e a valorizzazione degli 852 ettari interni al perimetro dell’oasi.
Poi nel 2019, con la Delibera regionale n. 557 dell’8 aprile 2019 con la quale si riperimetrano le oasi regionali, il territorio dell’oasi di Torriana Montebello viene ridotto di 2/3: da 852 ha del 1992 si passa ai 326 ha del 2019. Ancora Zoffoli: “La decisione di ridurre l’Oasi di due terzi è stata una decisione grave, che rischia di disperdere un patrimonio di tutti a vantaggio di pochi. Per questo motivo la gente Torriana e Montebello assieme agli abitanti di Poggio Berni e a tanti appassionati di tutto il territorio si è riunito spontaneamente nel Comitato per il ripristino dell’Oasi di Torriana Montebello, chiedendo il ritorno ai confini originari, anche attraverso la raccolta di un migliaio di firme. Dal marzo 2022 il Comitato si è trasformato nell’Associazione di Promozione Sociale ‘OaSì – Insieme per le Valli’, che in pochissimo tempo ha promosso iniziative di grande partecipazione e interesse”.
Questa è la situazione odierna. Ora questo volume curato da Riccardo Santolini, professore di Ecologia all’Università di Urbino, e basato sul contributo volontario di numerosi studiosi, è fondamentale per indicare il valore di questo territorio. “Il lettore percorrerà la storia geologica dell’area e della Vallata del Marecchia, area unica per le sue caratteristiche geomorfologiche, conoscerà flora e vegetazione e aspetti faunistici con approfondimenti sugli invertebrati tra cui spiccano specie rare e uniche, fino alla descrizione delle specie di Anfibi, Rettili ed Uccelli, con un lavoro originale di un gruppo di ricercatori sulla gestione del Cinghiale ed in conclusione l’amore per la Natura espresso da chi il territorio lo percorre e lo racconta attraverso i sentieri che lo attraversano”.
Da ambientalista storico, da sempre, Santolini non può che affermare con forza che “la natura ha un valore culturale, identitario, che fornisce le condizioni necessarie per il benessere emotivo e spirituale e per una buona salute fisica e mentale. Dobbiamo essere consapevoli che la natura oltre ad un valore reale legato alle funzioni ecosistemiche che ci fornisce, ha un valore intrinseco a sé stante, nel quale il coinvolgimento umano è limitato al ruolo di custode, con una responsabilità etica nei confronti della natura stessa, della nostra stessa società ed in particolare di quella delle generazioni future”.
Le conclusioni (piuttosto “un tavolo aperto su cui confrontarci”) di Santolini e del team di ricercatori sono le seguenti: la volontà di capire la complessità della Natura e “di offrire gli strumenti per gestire correttamente le risorse naturali, cioè la vegetazione, la flora, la fauna e le risorse primarie come acqua e suolo. Ciò non vuol dire ingessarla in uno scrigno di cristallo, ma significa conoscerla, capirla, quindi porre le basi per una gestione sostenibile del territorio favorendo tutte quelle attività che aiutano la funzionalità della Natura quali una agricoltura e una silvicoltura compatibili con il consumo di risorse che tutelano e curano il territorio, così come un turismo rispettoso dell’ambiente, ecc… “.
L’azione dell’APS “OaSì” merita il più ampio sostegno per la difesa e la valorizzazione di questo straordinario territorio posto lungo la Vallata del Marecchia.
Paolo Zaghini