HomeAttualitàPesca, la ricetta di Rimini: acquacultura della costa volano per la filiera ittica

Una proposta che sarà presentata in un incontro pubblico in programma il 7 settembre alle ore 16 nella sala del Consiglio comunale


Pesca, la ricetta di Rimini: acquacultura della costa volano per la filiera ittica


2 Settembre 2023 / Redazione

Promuovere lo sviluppo sostenibile delle comunità di pesca e acquacoltura della costa, quali volani per la crescita della filiera ittica, accompagnata da quella turistica e culturale del territorio. È quello che si propone di realizzare il Comune di Rimini che di recente, nell’ambito delle azioni per il settore dell’economia blu, sotto l’egida di Delta 2000, ha elaborato una proposta di strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo nell’ambito del Programma Nazionale FEAMPA 2021–2027 alla base della costituzione di un nuovo Gruppo di Azione Locale (GAL) Pesca e Acquacoltura Costa dell’Emilia-Romagna che succede al FLAG COSTA Emilia-Romagna del programma nazionale FEAMP 2014-2020.  

Una proposta che sarà presentata in un incontro pubblico in programma il 7 settembre alle ore 16 nella sala del Consiglio comunale, così da raccogliere le indicazioni e le osservazioni degli operatori e della città.  

Si tratta, per la precisione, di un piano articolato in una serie diversificata di azioni, sia di carattere materiale che immateriale, finalizzato a rispondere alle sfide dello sviluppo sostenibile della pesca locale, nonché alla sua valorizzazione culturale, turistica e occupazionale. Si va dunque dalle azioni volte a garantire l’accessibilità nell’area portuale e il potenziamento del sistema infrastrutturale a servizio della pesca, alle analisi per migliorare la fruibilità del porto canale, con il potenziamento degli ormeggi e degli spazi a favore degli operatori della pesca, passando per l’ammodernamento delle lavorazioni all’interno e all’esterno del mercato ittico e delle imbarcazioni della flotta peschereccia in termini di sicurezza a bordo e di riduzione dei consumi energetici. C’è poi il tema dei progetti di ricerca, di monitoraggio e di promozione delle specie aliene a scopo alimentare, il tema delle azioni di sensibilizzazione sulle produzioni a km 0 e sulla bontà delle specie ittiche locali, fino al capitolo concernente la progettazione e la realizzazione di eventi, percorsi turistico-culturali e strategie in materia di economia blu sostenibile.

Una pluralità di interventi che ha come obiettivo quello di promuovere e valorizzare la pesca sostenibile, la conservazione e protezione della biodiversità marina e, non da ultimo, l’ambiente costiero. Il tutto, mediante una visione d’insieme integrata, che mette in dialogo l’economia turistica, la cultura, la tradizione, la storia e l’identità del territorio.   

Nella nuova visione dello sviluppo urbano di Rimini al 2030, delineata attraverso un processo di pianificazione strategica territoriale, il mare, da semplice sfondo – spiega l’assessora alla transizione ecologica, Anna Montiniè tornato ad essere presenza centrale, fattore di sviluppo e innovazione per il settore dell’impresa e di una rinnovata identità e attrattività anche in chiave turistica. I progetti faro fondati sulla “riscoperta” della centralità della fascia costiera e del mare sono stati in questi anni sia il Piano di Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato sia il progetto del Parco del Mare. Il tema della crescita blu, peraltro, ha ispirato anche l’agenda Trasformativa Urbana per lo Sviluppo Sostenibile (ATUSS), coniugando interventi di riqualificazione fisica nell’ambito portuale-fluviale e nell’area di San Giuliano mare, con azioni di sistema che operano anche su una dimensione immateriale, legate alla costruzione del capitale umano a partire dalla funzione educativa e delle scuole (Rimini Blue Lab). Il mare è per noi un elemento prezioso, sotto infinti punti di vista. Basti pensare anche solo alla Marineria riminese e al suo potenziale produttivo, sia in termini di flotta (76 motopescherecci) che di occupazione di imbarcati (330 marittimi). Inoltre, si ricorda il progetto per la Realizzazione del “Centro Servizi Polivalente per la pesca e l’acquacoltura italiana”, che ha come oggetto la realizzazione di un centro polifunzionale adibito a nuovo mercato ittico e centro culturale sulla pesca. Sono ‘solo’ alcuni esempi che danno l’idea della forza della blue economy, su cui come amministrazione locale stiamo investendo in maniera importante, senza titubanze”.   

In questo senso, la strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo delineata sulla base del programma nazionale FEAMPA 2021-2027 – aggiunge l’Assessora comunale – concorre a una trasformazione urbana che vede nel mare e nelle sue professioni una chiave di sviluppo imprescindibile, sia per creare nuove opportunità occupazionali nel settore della pesca e dell’acquacoltura sia per migliorarlo, facendo leva sulla sostenibilità ambientale, sul ricambio generazionale, sulle start up, sulla formazione e sull’inclusione sociale”.