Scricchiola l’alibi del vicino di Pierina Paganelli, la 78enne assassinata a Rimini il 3 ottobre scorso. Quel giorno Louis Dassilva non zoppicava. Come riferisce Serena Biondini nel suo ultimo servizio per il TGR Rai Emilia-Romagna, la prova che smentisce le dichiarazioni del senegalese arrivano dalle immagini riprese da alcune videocamere di sorveglianza.
Il 33enne vive sullo stesso pianerottolo di Pierina e della nuora Manuela. I rapporti fra l’anziana e il vicino si erano incrinati da quando la 78enne aveva scoperto che lui e la nuora avevano una relazione.
Ora emerge che Dassilva non diceva la verità quando ricostruiva quant aveva fatto la sera del 3 ottobre, quando Pierina è stata uccisa nel garage del condominio di via del Ciclamino. Aveva sostenuto di essere rimasto in casa con la moglie Valeria, steso sul letto, dolorante e con difficoltà a camminare, a causa dell’incidente in moto avuto il pomeriggio precedente. Lo ha detto agli inquirenti e lo ha ripetuto anche il 20 ottobre nelle interviste televisive.
E non solo. Louis ha continuato a zoppicare in modo vistoso per almeno 18 giorni. E Manuela Bianchi aveva confermato la circostanza, dicendo di averlo visto in quelle condizioni il giorno dopo l’incidente.
Ora invece dalle immagini delle videosorveglianze emerge che non solo il 3 ottobre Dassilva camminava normalmente, ma che alle 19.30 indossava abiti diversi da quelli che ha consegnato alla polizia. Un semplice errore? E perchè ha mentito?
Ancora nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati, ma l’impressione è che si sia vicini a una svolta decisiva.
Come riferisce l’agenzia ANSA, la squadra mobile della Questura di Rimini è tornata nel pomeriggio di oggi nei garage di via del Ciclamino dove la notte del 3 ottobre è stata uccisa con 29 coltellate Pierina Paganelli. Negli ultimi giorni l’attività degli inquirenti si è intensificata.
Si sta infatti seguendo una nuova pista che ha inizio con il sequestro del cellulare della nipote minorenne della vittima, la 16enne figlia della nuora di Pierina, Manuela Bianchi.
Era stata la nuora, la mattina del 4 ottobre a scoprire il cadavere della pensionata tra due porte tagliafuoco del garage. Dopo il sequestro del telefono della ragazzina, gli investigatori e il sostituto procuratore, Daniele Paci, hanno interrogato lungamente Valeria Bartolucci, vicina di casa della nuora e moglie di Louis Dassilva, il senegalese indicato come amico intimo di Manuela Bianchi. Al termine dell’interrogatorio iniziato venerdì e proseguito nella giornata di sabato, la polizia ha sequestrato altri abiti di Dassilva, quelli indossati il giorno dell’omicidio e che il senegalese, per errore o volontariamente, non aveva consegnato agli inquirenti subito dopo la scoperta del cadavere.
Ci sarebbero, tra gli effetti personali sequestrati a Dassilva, anche un paio di scarpe da ginnastica. E’ evidente che la polizia sia alla ricerca di tracce di sangue sugli indumenti, mentre il nuovo sopralluogo di oggi potrebbe essere stato fatto per definire ancora una vola la dinamica dell’omicidio e la fuga dell’assassino.
Intanto i figli di Pierina, mercoledì, andranno nuovamente in Procura, assistiti dagli avvocati Monica e Marco Lunedei, per portare a conoscenza degli inquirenti nuovi particolari degli ultimi mesi di vita della mamma, nel tentativo di agevolare e dare impulso alle indagini.