Pierina assassinata a Rimini: “Testimoni di Geova tirati in ballo senza motivo”
22 Luglio 2024 / Redazione
“Sull’omicidio di Pierina Paganelli la mia impressione è che la sua adesione e quella di parte della sua famiglia alla congregazione dei Testimoni di Geova sia stata tirata in ballo senza che in realtà ci sia un collegamento certo con l’omicidio efferato. Non ci sono prove e tuttavia lo hanno detto. Ho letto che molti hanno ipotizzato un movente per cui il presunto amante della nuora Manuela avrebbe temuto che il giorno successivo (al delitto, ndr) Pierina, riferendo tutto alla congregazione, avrebbe scatenato una vendetta o una guerra o chissà che ripercussioni su Manuela. Ecco questo tipo di narrazioni è istigazione all’odio e come Centro Studi Lirec lo segnaleremo all’Osce”.
E’ una posizione netta e durissima quella che la psicologa delle religioni e direttrice del Lirec, Raffaella Di Marzio, dà dei media italiani rispetto alle ricostruzioni fornite sull’assassinio della signora Pierina, pugnalata 29 volte a ottobre scorso al rientro da una cerimonia che si era svolta nella Sala del regno dei Testimoni di Geova. Per l’assassinio della donna è stato arrestato il vicino Louis Dassilva, attualmente anche unico indagato, che avrebbe avuto una frequentazione con Manuela Bianchi, la nuora della signora Pierina. “Se Pierina fosse stata uccisa al ritorno dalla messa domenicale o avesse parlato con il confessore sarebbe importato a qualcuno?”, si domanda Di Marzio.
Proprio la ricostruzione di questa sorta di ‘audizione’ che Pierina avrebbe fatto della relazione tra la nuora (anche lei Testimone di Geova) e Louis Dassilva lascia intendere che il tradimento sarebbe stato oggetto di una sorta di processo pubblico nella comunità. Ma le cose stanno davvero così? “La persona che pensa di aver commesso un peccato ‘privatamente viene accolta dagli anziani’, come il cattolico che si confessa non lo fa pubblicamente nella Messa. Queste narrazioni mediatiche che prendono spunto dai racconti di ex membri che provano astio sono inventate di sana pianta”.
Tanto è vero questo clima di odio che Manuela Bianchi “a gennaio 2024 tra le lacrime, in una trasmissione tv, ha dichiarato di aver lasciato la congregazione per gli effetti che la narrazione di questa vicenda ha avuto sui suoi fratelli spirituali. La stessa Manuela di questo suo peccato di tradimento (di cui non sappiamo con certezza) ne ha parlato con la congregazione degli anziani. Non è abitudine dei Testimoni di Geova ascoltare di fronte a tutta la congregazione (al massimo costituita da 100 persone) la denuncia di una parente. Non lo fanno. Ma intanto questa vicenda le ha arrecato un danno e una limitazione della sua libertà di fede, una vera e propria violenza psicologica”, denuncia la direttrice del centro Lirec.
“Creare questo collegamento tra l’assassinio di Pierina e la congregazione dei Testimoni di Geova è un tipico esempio di clima di istigazione all’odio. Come Centro Studi abbiamo denunciato questa narrazione dei media fornendo un contributo al lavoro della Commissione Liliana Segre. Un pò come nella vicenda di Altavilla Milicia- riprende Di Marzio- inizialmente si era parlato del pastore pentecostale che era in contatto con la famiglia”. Instillare in modo suggestivo un’associazione causa-effetto tra il delitto e la comunità dei Testimoni di Geova è un modo per orientare il sentire delle persone e questo ha portato a “che una persona si disassociasse dalla comunità, Manuela Bianchi, e che persista questo clima di odio”, avallando peraltro idee false su quanto prevede questa fede in merito alla confessione del tradimento. Di Marzo ripete: “Se Pierina fosse uscita dalla messa non staremmo qui a parlare della Chiesa cattolica, ma del suo assassinio”.
Proprio in questi giorni i Testimoni di Geova tornano al Palacongressi “a Rimini con un programma molto atteso e pensato per condividere con i presenti consigli utili tratti dalla Bibbia e incoraggiamento”. I Testimoni di Geova terranno la loro serie di congressi del 2024 intitolati “Annunciamo la buona notizia!” questo fine settimana, dal 26 al 28 luglio. Si prevede che l’evento gratuito attirerà in città più di 8.000 partecipanti. Sono centinaia le presenze e gli alloggi occupati per il congresso visto che molti dei delegati provengono anche dalle Marche.
(Agenzia DIRE)