Home___primopianoPierre in guerra per accaparrarsi Halloween, a Riccione in cinque pestano un ragazzo

Raggiunto un accordo per il risarcimento ma il giudice potrebbe mandare avanti egualmente il processo


Pierre in guerra per accaparrarsi Halloween, a Riccione in cinque pestano un ragazzo


8 Ottobre 2024 / Redazione

Nell’ottobre del 2018 a Riccione un 29enne della Valmarecchia, all’epoca dei fatti 23enne e attivo come pierre, era stato attirato con una scusa fuori dal Palacongressi dove cinque ragazzi lo avevano circondato e aggredito. La sera dell’aggressione, il giovane si trovava nella Perla per un incontro con i suoi collaboratori, con l’intento di pianificare la promozione per una discoteca locale. I cinque lo avevano avvicinato con la scusa di voler parlare in privato, ma la situazione era presto degenerata in violenza. Uno degli aggressori aveva estratto un coltello, mentre gli altri lo avevano colpito violentemente al volto, facendolo finire in pronto soccorso. “Mi hanno spinto contro una colonna e poi ho ricevuto un pugno in faccia e una testata sul naso. Sono riuscito a scappare strisciando tra i tavoli di un bar”, aveva raccontato la vittima nella sua denuncia.

I carabinieri, intervenuti sul posto, avevano rapidamente identificato i presunti responsabili, grazie alla descrizione fornita dalla vittima. I cinque, che lavoravano come pierre per locali della zona, erano stati denunciati per lesioni e minacce aggravate in concorso.

Durante l’udienza di ieri, l’avvocato della vittima, Andrea Muratori, ha annunciato il ritiro della querela e la revoca della costituzione di parte civile, a seguito di un accordo per il risarcimento dei danni fisici subiti dal suo assistito. La risoluzione extragiudiziale ha chiuso la questione per quanto riguarda il risarcimento, ma resta aperto il capitolo penale.

Nonostante l’accordo, i legali degli imputati hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti o, in alternativa, l’esclusione delle aggravanti contestate. Il giudice ha rinviato la decisione al maggio 2025, riservandosi di valutare se procedere d’ufficio vista la gravità delle accuse.