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Pornhub a Morciano, cosa c’è dietro


16 Ottobre 2021 / Lia Celi

Paese che vai, girovaghi che trovi. Nomadi che magari scacci, com’è avvenuto alla carovana di auto e roulotte sloggiata da una zona di Rimini sud dove sostava senza autorizzazione. Nomadi che invece accoglieresti ben volentieri, anzi, dai quali vorresti essere accolto, come i presunti talent-scout di Pornhub che a bordo di un pullman dai vetri oscurati sono stati invano attesi a Morciano, nella centralissima piazza Risorgimento.

Ora, Pornhub esiste, eccome se esiste: è il sito hard più famoso del mondo, una major in grado di sponsorizzare squadre di calcio. Esiste anche il pullman con il suo logo, che è stato fotografato in varie località italiane. Quel che non esiste è la certezza sulla sua natura.

Si tratta di un’iniziativa pubblicitaria, di una vera ricerca di talenti a luci rosse o di una goliardata – anzi, come si dice oggi, di un esperimento sociale? Considerato che le ultime cose di cui Pornhub ha bisogno sono la pubblicità e gli aspiranti attori, si tenderebbe a propendere per la terza ipotesi.

Ma in molti hanno preso la cosa molto sul serio, a cominciare dal sindaco di Morciano, che, giustamente allarmato, ha precisato che non gli era arrivata nessuna richiesta di autorizzazione – se c’è una cosa che un sindaco perbene non vorrebbe mai trovarsi sul tavolo è una richiesta di occupazione del suolo pubblico per il casting di un sito porno.

Altri, invece, non stavano più nella pelle, specie in certe regioni anatomiche, pensando che finalmente era arrivata la loro occasione. La fortuna, di solito, si limita a baciare, ma se la dea bendata si chiama Pornhub salta certi preliminari e va al sodo… certo, dopo aver controllato il green pass del candidato, visti i tempi. Eh sì, perché stiamo parlando di un’azienda seria, e dal 15 ottobre in Italia il certificato verde è richiesto sul posto di lavoro e anche, si suppone, nei colloqui di lavoro, specie di un certo tipo.

Questo è forse l’argomento più forte contro l’ipotesi-casting volante in piazza: i candidati avrebbero dovuto fare un tampone entro le 48 ore precedenti, per escludere del tutto la possibilità di contagio anche se vaccinati. Però, a guardar bene, questa potrebbe essere l’idea giusta per rosicchiare almeno un po’ di quell’irriducibile 20 per cento fatto di no-vax e di no-pass che in questi giorni fa tanto chiasso.

Pagarsi il tampone di tasca propria ogni 48 ore per andare a lavorare è seccante, ma, se il posto di lavoro è un set porno, molta gente ne pagherebbe anche due al giorno, di tamponi. Vuoi vedere che la possibilità di fare un provino e magari diventare una star di Pornhub convincerebbe parecchi che in fondo vale la pena farsi iniettare un po’ di siero? 

A questo punto sorge un legittimo sospetto: che Pornhub, decisa a uscire dal ghetto dei siti zozzoni per darsi un’immagine rispettabile e addirittura filantropica, voglia dare il suo contributo per promuovere l’immunizzazione di massa, usando il suo potentissimo appeal sul pubblico maschile e non solo. Chissà, magari dentro il pullman coi vetri oscurati il candidato trova un pool di sanitari travestiti da attori hard, o di attrici hard con laurea in medicina o diploma di infermiere (ce ne saranno sicuramente), che approfittando dell’incontro ravvicinato, zac, gli fanno la punturina di Janssen, che, proprio come i siti porno, è indicato solo per i maggiori di 18 anni.

Scommettiamo che le piazze no-pass e no-vax si svuoterebbero d’incanto, e a protestare resterebbe solo la dottoressa Silvana De Mari, la no-vax ultra-conservatrice che lancia anatemi contro i sex-toys e il sesso non procreativo.

Lia Celi