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La tagliatella deve essere lunga, stretta ma non troppo e rugosa


“Predga curta e taiadela longa”


21 Aprile 2024 / Enrico Santini

Non è stata una settimana facile.

Iniziata con la gloriosa Confraternita della Tagliatella, intervallata da un disastroso Milan, si è conclusa in gloria, grazie ad uno spumeggiante, ironico, dissacratore come Piero Meldini. Partiamo dall’inizio. “Predga curta e taiadela longa”. Verità inconfutabile.

La tagliatella deve essere lunga, stretta ma non troppo, rugosa, sorta. La pasta deve assorbire, impregnare, amalgamare il sugo con l’aiuto di un Parmigiano Reggiano non troppo invecchiato. Al termine del primo, che soddisfi appieno la fame atavica del romagnolo rurale, il piatto deve rimanere quasi pulito, con lievi tracce di unto, che non devono sempre fare una improbabile scarpetta. Il tutto accompagnato doverosamente, da un sapido Sangiovese Superiore del contado riminese. Non è ammessa acqua, birra e tantomeno la ruttosa Coca Cola. Parte seconda. Eravamo una trentina, limite massimo, come Confraternita, al Nud e Crud nel Borgo fortunato, guidati dal Teocratico Gran Maestro  Maurizio N.H. della Marchina, e la variante salsiccia e stridoli è stata particolarmente apprezzata. Dulcis in fundo, con Piero Meldini, da Savino, la goletta con l’aglio fresco del talentoso Marco, meritava un doveroso ripasso.

Così è stato, e come sempre, Santi e Santini finirono in gloria.

Rurali sempre,

Enrico Santini