Giro di prostituzione al residence “Portofino”: due arresti e nove indagati, anche il gestore 90enne
15 Marzo 2024 / Redazione
Nove indagati, quattro misure cautelari, di cui due arresti in carcere e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, oltre al sequestro di un immobile, il residence Portofino di via Pola a Rimini. Questo il bilancio di un’operazione anti prostituzione scattata all’alba di questa mattina della polizia locale coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani.
Come riporta l’Ansa, l’indagine durata tre anni si è conclusa con un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Vinicio Cantarini nei confronti dello storico gestore del residence, un riminese di 90 anni e l’attuale gestore, un campano di 27. Ma la prostituzione al residence Portofino è sempre stato un affare di famiglia, tanto che indagata con obbligo di presentazione alla pg anche l’ex moglie del 90enne, una riminese di 86 anni, e due figli di 66 e 62 anni, (entrambi indagati a piede libero, tutti difesi dall’avvocato Luca Brugioni).
Obbligo di firma anche all’anziana donna del pulizie del Residence, una cittadina rumena di 69 anni. Il reato contestato è quello di sfruttamento, favoreggiamento e tolleranza abituale della prostituzione in concorso.
La denuncia era stata presentata da una coppia di cittadini stranieri che si erano stabiliti nel residence pagando un affitto di 450 euro. Era emerso che il gestore novantenne aveva chiesto alla donna di corrispondere circa 1300 euro con l’opzione di potersi prostituire nel residence spiegando che anche altre ragazze facevano lo stesso.
L’attività investigativa degli agenti è stata rappresentata da lunghi e continui appostamenti nei pressi del residence nonché da intercettazioni (telefoniche, ambientali ed audiovideo) e dalle informazioni rilasciate dalle donne stesse. Come ha ricostruito polizia municipale, fino al 2020 e per almeno vent’anni, il residence era stato gestito dalla famiglia riminese: il padre 90enne si occupava della contrattazione, l’ex moglie 86enne della riscossione degli affitti dei 13 appartamenti che potevano fruttare anche fino a 30 mila euro l’anno. Il figlio maggiore prima di cedere l’attività aveva quindi costituito una società che nel 2021 era stata acquistata da un imprenditore campano che a sua volto l’aveva ceduta alla società del figlio 27enne, che risulta arrestato perché ultimo gestore (difeso dall’avvocato Maria Rivieccio).
Un’attività ancora una volta passata dai padri ai figli. La locazione che veniva riscossa che settimanalmente poteva arrivare ad 800 euro. Molte le ragazze passate per il residence Portofino e di varie nazionalità: cinesi, brasiliane, filippine, rumene e italiane. Tre i protettori indagati, due di nazionalità rumena e una cinese. Il residence sequestrato è stato affidato ad un curatore giudiziario.
Tra gli indagati ci sono anche i “protettori”, due uomini, entrambi accusati di aver picchiato due prostitute oltre che di aver preteso il denaro garantito dalla loro prostituzione, talvolta spedito ai familiari, i Romania. Una donna di nazionalità cinese è invece accusata di aver favorito la prostituzione di alcune connazionali reclutandole e incassando, anche in questo caso, parte del denaro garantito dalle prestazioni sessuali.