E’ stato siglato oggi tra il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, Colonnello t.ST Alessandro Coscarelli, e il Sindaco della città Jamil Sadegholvaad, un Protocollo d’intesa “finalizzato al coordinamento dei controlli sostanziali della posizione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari dei soggetti beneficiari delle prestazioni sociali agevolate spettanti a cittadini in condizione economica e sociale svantaggiata”. Il protocollo aggiorna quello sottoscritto nel 2019 alla luce delle recenti innovazioni legislative.
L’accordo, “avente la finalità condivisa di promuovere l’implementazione delle iniziative di cooperazione a tutela del Bilancio pubblico statale e degli enti locali”, nasce con l’obiettivo di rafforzare il sistema dei controlli al fine di contrastare chi, attraverso raggiri o false dichiarazioni, tenti di beneficiare delle misure di aiuto sociale.
Il Protocollo, infatti, consente alla Guardia di Finanza di accedere, in maniera più rapida ed efficace, ad una grande mole di dati, notizie, informazioni e analisi di contesto utili ai successivi controlli. Il Comune segnalerà, inoltre, le misure e/o i contesti su cui si riterrà opportuno che vengano indirizzate eventuali attività di analisi e approfondimento da parte delle Fiamme Gialle, comunicando preziosi elementi informativi qualificati di cui sia venuto a conoscenza nell’esercitare le sue funzioni.
Il Protocollo stipulato prevede l’utilizzo, da parte dei militari della Guardia di Finanza, dei dati in possesso dell’Ente locale, “attraverso idonee misure tecniche e organizzative che garantiranno la sicurezza dei collegamenti nel pieno e completo rispetto delle norme sul trattamento dei dati e l’accesso selettivo alle informazioni”. Successivamente, all’esito degli interventi, saranno comunicati dai Reparti operativi delle Fiamme Gialle al Comune di Rimini gli elementi significativi delle irregolarità accertate per poter recuperare le somme illecitamente percepite.
La Guardia di Finanza, dunque, avrà ancora più strumenti a propria disposizione per rafforzare l’azione di prevenzione, ricerca e repressione degli illeciti economici e finanziari in danno del bilancio del Comune, allo stesso tempo aumentando la mole dei dati, “anche ai fini dell’adozione dei successivi provvedimenti, quali la revoca dei benefici erogati”.
“Il Protocollo d’Intesa conferma come sia sempre maggiore l’unione e la collaborazione tra le Istituzioni dello Stato per la prevenzione e la repressione di irregolarità, frodi e abusi di natura economico-finanziaria e delle condotte lesive degli interessi pubblici. Le attività di controllo testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza nell’azione di contrasto ad ogni forma di illecito a danno della spesa pubblica nazionale, a tutela delle uscite statali, al fine di prevenire e reprimere, le fattispecie di indebita percezione, frode e malversazione delle risorse pubbliche, che generano iniquità e minano la coesione sociale”, sottolinea il comando delle Fiamme gialle di Rimini.
Alcuni dati sull’attività di recupero evasione svolta nel 2023
IMU
Sono stati accertati € 6,540 milioni (senza considerare gli accertamenti notificati ad ENI spa per € 5.692.774 rispetto all’IMU 2018-2019 dovuta per le piattaforme marine) a fronte dei € 5,618 milioni previsti inizialmente, attraverso l’emissione di 2.759 atti esecutivi prendendo in esame sia in fattispecie ordinarie, (omessi o parziali versamenti), sia ambiti complessi e controversi; in quest’ultimo caso ci si riferisce, in particolare, all’attività di recupero dell’imposta per i concessionari su area demaniale e fluviale, per gli enti non commerciali – ENC – esentati dal pagamento solo in presenza di determinati requisiti, per i proprietari di immobili istituzionali e beni merce, nonché per aree edificabili e diritti edificatori nei comparti oggetto di urbanizzazione. Si è dato corso anche al progetto di “perequazione catastale” che, attraverso il supporto di un’azienda esterna, è stato strutturato al fine di incrementare l’attività di verifica delle rendite e dell’accertamento di posizioni catastali non congrue, indagando sia gli immobili individuati tra quelli già iscritti a Catasto, sia quelli inscrivibili, così come desumibili dal confronto tra la cartografia catastale e le foto aeree più recenti. Tale progetto ha consentito di accertare ed incassare circa 700 mila euro.
Imposta di Soggiorno
Accanto al consueto recupero dell’imposta dichiarata come riscossa, ma non riversata, è stato incrementato il recupero effettuato avvalendosi dei dati derivanti dalle schedine “Alloggiati Web” (trasmessi dalla Polizia di Stato, in attuazione dell’art. 13 quater, comma 2, del D. Lgs. n. 34/2019) sulla base dei quali, deducendo il numero dei pernottamenti imponibili, è stato possibile notificare avvisi di accertamento esecutivi a carico di coloro che avevano omesso la presentazione della dichiarazione, ma che, per lo stesso periodo dell’anno avevano trasmesso alla Questura le informazioni previste circa numero ospiti e giorni di pernotto. Sempre avvalendosi di tali dati, si è iniziato a recuperare l’imposta anche da coloro che avevano dichiarato e versato, ma in misura insufficiente rispetto a quanto dovuto secondo il numero degli alloggiati trasmesso dallo stesso gestore alla Polizia di Stato.
Complessivamente, sono stati accertati poco meno di € 550.000, riferiti a n. 199 accertamenti ed incassati circa € 575.000 (relativi anche ad accertamenti notificati negli anni precedenti), confermando il nostro Comune al primo posto in Italia per tale tipo di attività (fonte Codici Siope).
E’ proseguita, altresì, l’attività di constatazione e contestazione delle violazioni regolamentari inerenti all’omessa presentazione della comunicazione periodica che ha determinato l’emissione di n. 78 verbali a fronte di n. 165 irregolarità, per complessivi € 27.555 ad importo pieno, notificati da parte della Polizia Municipale.
Infine, l’ufficio IDS ha provveduto, nel rispetto di quanto disposto dal Codice di Giustizia Contabile (D. Lgs. n. 174/2016), a notificare le sentenze di condanna per danno erariale pronunciate dalla Corte dei Conti, a seguito di segnalazioni inviate dal medesimo, nei confronti dei gestori inadempienti, qualificati come “agenti contabili”, nonché ad avviare il relativo recupero, unitamente a quello della rivalutazione FOI/ISTAT e delle spese di giustizia/di notifica, per quasi € 30.000 complessivi.
TARI
L’attività accertativa di recupero crediti e recupero evasione. Nel 2023 è proseguita fortemente l’attività accertativa, rafforzando l’emissione degli atti di controllo, sia sul recupero crediti (mancati e parziali versamenti), per n. 16.038 accertamenti emessi e per oltre € 2,5 milioni introitati, che sul recupero evasione (omesse e infedeli denunce), per n. 3.976 accertamenti per un rilevante importo accertato di € 4.865.000
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Infine, anche rispetto al canone unico patrimoniale, l’attività di verifica ha consentito di accertare € 300.000 (a fronte dei 250.000 previsti in bilancio), derivanti sia dal recupero di omessi/parziali versamenti, che dalla constatazione di esposizioni pubblicitarie abusive e/o non autorizzate, rilevate anche tramite sopralluoghi.