“Quello di Vasco a Rimini non era un vero concerto”.”Perchè bisogna bloccare la città per un evento allo stadio?”. “Ma il Rimini rischia di non poter giocare i playoff al Romeo Neri?”. “E poi chi lo vuole quel drogato?”.
Niente paura, quest’anno nessuna polemica del genere. Perchè nonostante Rimini si fosse offerta a ospitare di nuovo le prove e la data zero del tour 2024 di Vasco Rossi, a spuntarla è stata Bibione, che già nel 2023 era in pole position ma poi era stata bruciata dalla città romagnola dove il Blasco non cantava da 27 anni pur frequentandola regolarmente per i suoi periodi di relax al Grand Hotel.
La località turistica veneta – come noto, nemmeno un comune ma frazione di S. Michele al Tagliamento – per assicurarsi l’evento che lo scorso anno era stat accolto con tanti mal di pancia, ma anche con il benvenuto del vescovo riminese Nicolò AnseImi, ha messo sul piatto qualcosa come 450mila euro. Una cifra che surclassa i 350mila spesi da Comune di Rimini per ampliare la capienza del ‘Romeo Neri’ per i concerti.
Vasco sarà dunque il 2 giugno allo stadio Comunale di Bibione; poi sono 7 le date in programma a Milano, già tutte sold out : il 7, 8, 11, 12, 15, 19, 20 giugno a San Siro. Poi 4 a Bari: il 25, il 26, 29 e 30 giugno allo stadio San Nicola.
Ma anche a Milano, dove il Komandante si è già esibito 36 volte per un totale di oltre 2 milioni di spettatori, non manca chi storce il naso. E Vasco ha sparato due “stories” sul suo profilo Instagram per rivolgersi ai cittadini che hanno annunciato un ricorso al Tar contro il Comune perché, secondo loro, i 29 concerti estivi programmati sarebbero troppi: “Ci piace il rock, ma non il caos”.
