HomeCultura“Radiodrammi di Romagna”: online i nuovi podcast di teatro in dialetto a cura di Città Teatro

Franco Mescolini, Tinin Mantegazza con Giovanni Nadiani, Alfredo Panzini, Giustiniano Villa e Francesco Gabellini sono gli autori del secondo volume


“Radiodrammi di Romagna”: online i nuovi podcast di teatro in dialetto a cura di Città Teatro


22 Marzo 2023 / Redazione

Vede la luce il secondo volume di RADIODRAMMI DI ROMAGNA, progetto di Città Teatro con il contributo della Regione Emilia-Romagna (“Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna”), nato nel 2022 on l’obiettivo di creare un archivio sonoro del Teatro in dialetto dell’Emilia Romagna, dei suoi autori, delle sue voci e dei suoi molteplici dialetti.

Sono cinque i nuovi podcast del SECONDO VOLUME, registrati fra Dicembre 2022 e Gennaio 2023 con la collaborazione di numerosi artisti e compagnie che da anni coltivano il dialetto come lingua di scena. Franco Mescolini (Shakespeare in dialet), Tinin Mantegazza con Giovanni Nadiani (Leardo e’ re) Alfredo Panzini (Il padrone sono me!), ma anche Giustiniano Villa (Viva Villa!) e Francesco Gabellini (Il pacifista),sono gli Autori dai quali sono stati creati i podcast: non si tratta di registazioni audio di spettacoli, ma vere e proprie re-incisioni originali in studio, con un editing inedito è ascoltabile gratuitamente sul sito di Città Teatro oppure su  https://www.radiodrammidiromagna.it.

Il progetto, ideato da Francesca Airaudo e Giorgia Penzo per Città Teatro con la cura drammaturgica di di Davide Schinaia e la comunicazione di Giulia Airaudo, ha coinvolto, per la realizzazione del primo volume, tanti artisti che hanno con entusiasmo accolto l’invito a registrare in versione “radiofonica” di opere in dialetto già portate al successo in teatro sotto forma di messa in scena o di reading: “Un approccio alle parole e ai suoni del dialetto dunque non solo come tesoro linguistico di un passato da custodire ma come accadimenti del contemporaneo” dalle parole del Comitato Scientifico composto da Fabio Bruschi, Giuseppe Bellosi, Davide Pioggia, che sostengono il progetto fin dall’esordio.

Ecco i titoli del Secondo Volume :

 

Shakespeare in dialet

di Franco Mescolini  (1998) con la voce di Denis Campitelli

In Shakespeare in dialét di Franco Mescolini (Cesena 1944 – 2017) rivivono alcuni passi salienti delle tragedie del “Grande Bardo”  tratti da Romeo e Giulietta, Otello e Amleto – tradotti in dialetto romagnolo dal grande autore e interprete cesenate, “Uomo, maestro, giullare”, come definito dalla biografia a lui dedicata e reinterpretati da Campitelli, che del Maestro è uno degli eredi più accreditati. Lo spettacolo si ispira alle narrazioni dei “favulir” che, in Romagna, fino a qualche anno fa, riunivano nelle stalle nelle lunghe e gelide notti d’inverno uomini, donne e bambini per raccontare storie attorno al lume di una lanterna: un vecchio manoscritto ritrovato racconta degli spiriti di Amleto, Romeo e Giulietta e Otello…. è Shakespeare! Riscritto da poveri contadini, rigorosamente in dialetto romagnolo.

 

Leardo e’ re

Commedia anglo-romagnola di Tinin Mantegazza (1931-2020), Giovanni Nadiani (1954-2016), Giampiero Pizzol

con le voci di Giampiero Pizzol, Giampiero Bartolini, Teodoro Bonci del Bene

Un “Re” decaduto della Riviera romagnola rivive la sua lunga storia attraverso litigi con le figlie, naufragi ai banconi di Bar improvvisati, scorribande per le strade e le piazze, fino alla follia sul tetto del famoso Hotel Britannia…Valzer, tango, rintocchi di campanelli, voci di bambini e canzoni popolari accompagnano il vagabondaggio di questo Re Lear fra  scene di una comicità irrefrenabile dallo schietto sapore popolare che si alternano ai meravigliosi versi di Shakespeare. Due indimenticati autori come Tinin Mantegazza e  Giovanni Nadiani incrociano le penne insieme ai mille caratteri comici di Giampiero Pizzol, Giampiero Bartolini e Teodoro Bonci del Bene, in un progetto congiunto fra Centro Diego Fabbri (FO) le Compagnie Rosaspina un teatro (BO) e Compagnia Bella (FO) che ha visto la luce, per la regia di Angelo Generali, nell’ Aprile del 2011 al Teatro Diego Fabbri di Forlì.

 

Viva Villa!

Omaggio a Giustiniano Villa

A cura di Mirco Gennari. Grazie a Claudio Casadei

Un omaggio a Villa, il “poeta ciabattino” di San Clemente (1842-1919) da parte di Mirco Gennari, attore nato a Montefiore Conca (RN) da sempre attento alla lingua dialettale. Proveniente da una famiglia piuttosto acculturata per l’epoca (padre segretario comunale e madre da famiglia di proprietari terrieri), Giustiniano Villa diventa popolare per le sue zirudelle (żirudële o żirudëglie), componimenti in otto versi divisi in due quartine, che recitava nelle feste in giro per la Romagna, nelle quali la comicità e la satira si sposano quasi sempre con la riflessione sulla politica e sui costumi, narrando in versi la lotta dei contadini e la vita sociale. Oggi, il Comune di San Clemente continua a proporre un concorso per poesia dialettale in suo nome.

 

Il pacifista

di  e con Francesco Gabellini (Riccione, 1962)

Il pacifista è il soliloquio di un personaggio che alterna l’uso del suo dialetto romagnolo alla lingua italiana e riflette sul suo rapporto con gli altri, con chi gli è più vicino e col resto del genere umano. Si tratta anche di un’indagine intorno a ciò che ognuno di noi crede di essere e alla propria identità che si costruisce come un abito fatto solo di parole.

“Questo personaggio, ragionando delle proprie convinzioni, si infila all’occhiello una serie di etichette ideali, di cui non riesce a vedere il rovescio, finendo per smascherarne le contraddizioni. Ciò muove al riso, ma anche a una riflessione più profonda, perchè riguarda la nostra incapacità di capire chi siamo.” Francesco Gabellini è un drammaturgo  e pluripremiato poeta riccionese, anche ottimo interprete dei propri scritti, come in questa prova. Prima interpretazione pubblica: Marzo del 2018 Riccione, in occasione di “Incontri del Mediterraneo”.

 

Il padrone sono me!

Tratto dall’omonimo romanzo di Alfredo Panzini (1922)

con le voci di Mirco Gennari, Francesca Airaudo, Giorgia Penzo

In questo romanzo Panzini descrive, dalla prospettiva del popolano Zvanì – la voce narrante – i cambiamenti sociali avvenuti intorno alla prima guerra mondiale. Il racconto, con un linguaggio reso vivace dall’uso del dialetto romagnolo, segue le vicende di una famiglia ricca che vede svanire la propria fortuna e di una povera che riesce ad arricchirsi. Il legame dell’autore con la Romagna è sempre stata forte: Alfredo Panzini (1863-1939) nacque a Senigallia da padre romagnolo e da madre marchigiana, trascorse buona parte della sua giovinezza a Rimini e nel corso della sua vita di letterato, docente e studioso era solito trascorrere la villeggiatura estiva a Bellaria-Igea Marina (RN).

I cinque nuovi podcast si aggiungono ai podcast dei primo volume (TONI di Cesare Zavattini; DETECTOR, LA CUSTODE, IPER di Francese Gabellini ; PINOCCHIO IN DIALET da Pinocchio Riminese di Amos Piccini ; STAL MAMI RELOADED da Stal Mami di Liliano Faenza).

Sono in programma le registrazioni del TERZO VOLUME con altri titoli per un progetto in divenire.

 

https://cittateatro.it/radiodrammi/

www.radiodrammidiromagna.it