Home___primopianoRegione Emilia-Romagna: “Nei CAU anche i medici specializzandi”

In questo modo si cerca di contrastare il problema della carenza di professionisti sanitari


Regione Emilia-Romagna: “Nei CAU anche i medici specializzandi”


30 Ottobre 2023 / Redazione

Le porte dei Cau, i Centri di assistenza medica per le urgenze previsti dalla riforma dell’emergenza avviata in Emilia-Romagna, si aprono anche ai medici specializzandi.

Oggi l’assessore regionale alle Politiche per la Salute Raffaele Donini ha illustrato l’intesa siglata con Als, Associazione liberi specializzandi dell’Emilia-Romagna, rappresentata dal delegato Diego Bernini.

In questo modo, la Regione cerca di contrastare il problema della carenza di professionisti sanitari.
I medici specializzandi a partire dal penultimo e dall’ultimo anno di corso di formazione specialistica potranno lavorare nei nuovi Cau, dopo ulteriori 60 ore di formazione propedeutica all’attività nei Centri, un pacchetto formativo garantito dalla Regione e studiato su misura per colmare lacune o aggiungere competenze; saranno trattati anche a livello retributivo come gli altri colleghi medici. Già i primi 20-30 specializzandi saranno pronti a essere inseriti in organico entro dicembre 2023, ma potenzialmente disponibili per questa esperienza potrebbero essere circa 500 specializzandi, aderenti ad Als.

“Dopo la folta partecipazione dei medici di continuità assistenziale, questo protocollo di collaborazione è un’ulteriore dimostrazione di come questa riforma sia attrattiva – sottolinea l’assessore Donini – Ringrazio tantissimo gli specializzandi che sono interessati ai Cau, vuol dire che trovano in essi un’occasione di formazione e valorizzazione.
Loro rappresentano il presente e il futuro della sanità pubblica – prosegue – come già ha dimostrato il grande contributo che hanno dato durante la pandemia”.

“È un’occasione importantissima perché permette l’inquadramento degli specializzandi all’interno del servizio regionale e del servizio sanitario nazionale – commenta Diego Bernini – Noi viviamo come specializzandi in un limbo in cui siamo considerati a volte studenti, a volte professionisti. In questo caso, ci mostriamo come professionisti con pari dignità e retribuzione degli altri medici”. Potranno operare nei Cau su base volontaria, coprendo turni da 6-12 ore, senza togliere nulla al percorso formativo nelle scuole di specializzazione.

(ANSA)