HomeEconomia e LavoroRegione: restauro e valorizzazione di strutture rurali con il PNRR. 12 nel riminese

In Emilia-Romagna già finanziati 213 progetti. Al via anche interventi in 9 parchi e giardini storici e attivati 7 percorsi per formare ‘giardinieri d’arte’


Regione: restauro e valorizzazione di strutture rurali con il PNRR. 12 nel riminese


23 Febbraio 2023 / Redazione

Abitazioni rurali o edifici destinati ad attività agricole, come mulini ad acqua o a vento, frantoi, caseifici, scuole rurali, ma anche fienili, ricoveri, stalle, forni, pozzi, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, e edifici di cultura, religiosità e tradizione locale, come cappelle, chiese rurali, edicole votive. Beni che con la loro presenza caratterizzano il paesaggio delle nostre campagne e possono consentire una fruizione turistico-culturale sostenibile del territorio e legata alle tradizioni e alla cultura locale.

Il restauro e la valorizzazione di queste strutture è l’obiettivo del bando “Pnrr Rurale” che, promosso nella primavera scorsa, in Emilia-Romagna ha finanziato 213 proposte progettuali (su 499 progetti pervenuti) che complessivamente coinvolgono 333 beni, per un totale di 27,6 milioni di euro finanziati dal Pnrr, su un investimento complessivo di lavori pari ad oltre 46 milioni di euro.

Al via anche gli interventi in 9 parchi e giardini storici dell’Emilia-Romagna e già attivati 7 percorsi per formare ‘giardinieri storici’.

Lo stato di avanzamento dei progetti relativi a questi tre bandi del Pnrr è stato presentato questa mattina in Regione in conferenza stampa dall’assessore alla Cultura e Paesaggio Mauro Felicori, e da Cristina Ambrosini, responsabile del Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.

Si dimostra ancora una volta quanto il nostro territorio sia capace di cogliere le opportunità offerte dal Pnrr – ha detto l’assessore Felicori . Gli enti, le istituzioni, le associazioni, le imprese e i privati cittadini hanno dato dimostrazione di una grande capacità progettuale e, concretamente, stanno lavorando per valorizzare il nostro patrimonio culturale e renderlo sempre più accessibile”.

 

Bando Pnrr Rurale

Il bando ‘Pnrr Rurale’ era volto a sostenere progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà di soggetti privati, pubblici e del terzo settore, per garantire che questi edifici fossero preservati e messi a disposizione del pubblico.
Il contributo è stato concesso, fino ad un massimo di 150mila euro, come forma di cofinanziamento al massimo fino all’80 per cento, che sale al 100 per cento se il bene è dichiarato di interesse culturale, ma ferma restando la soglia massima di 150mila euro.
Tra i 213 progetti approvati sono 26 gli edifici vincolati che fanno capo a imprese, fondazioni e associazioni. Sono 66 in provincia di Bologna, 7 nel ferrarese, 11 in provincia di Forlì-Cesena, 25 in quella di Modena e 39 in provincia di Parma, 22 nel piacentino, 6 nel ravennate, 25 in provincia di Reggio Emilia e 12 nel riminese.

Bando Pnrr Restauro e Valorizzazione di parchi e giardini storici

Sono 9 le proposte di intervento in parchi e giardini storici, pubblici e privati premiate in Emilia-Romagna per quanto riguarda un altro bando Pnrr, quello nazionale per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici, gestito dal Ministero della Cultura.
Si tratta dell’Orto Botanico dell’Università di Parma (che riceverà un finanziamento di 2 milioni di euro), del Parco Romantico della Fondazione Magnani Rocca, a Parma (2 milioni), del Parco e giardini del Castello di Tabiano, (1,6 milioni di euro) e del Parco di Villa Meli Lupi di Vigatto di Soragna (1,88 milioni di euro), entrambi in provincia di Parma. Seguono il Giardino del Castello di Bianello, a Quattro Castella, in provincia di Reggio nell’Emilia (305mila euro), il Parco Ducale di Sassuolo (1,94 milioni di euro) e l’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Modena e Reggio-Emilia (718mila euro) a Modena. Infine, a Bologna sono stati finanziati il Parco della Chiusa (338 mila euro) e il Giardino all’italiana di Villa Zambeccari (2 milioni di euro).
Il bando aveva la finalità di finanziare progetti di restauro, manutenzione straordinaria, conservazione, messa in sicurezza e valorizzazione dei giardini storici tutelati ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004, sia pubblici che privati. Lo stanziamento complessivo era di 190 milioni di euro, con un massimo di 2 milioni attribuibili ad un singolo progetto.
Su 1.082 progetti presentati a livello nazionale, sono 103 quelli presentati in Emilia-Romagna, dei quali 9 sono stati ammessi a finanziamento, per un totale di quasi 13 milioni di euro concessi.

 

Bando Pnrr Formazione giardinieri d’arte

Il bando regionale per la formazione di giardinieri d’arte è ancora aperto ma ha già visto la presentazione e la relativa approvazione di 7 progetti, che hanno messo complessivamente a disposizione 94 posti, per la formazione di una figura professionale nuova in regione nell’ambito della manutenzione del verde, specializzata nella conoscenza, manutenzione, conservazione e valorizzazione dei giardini storici. Le province interessate finora sono quelle di Parma, Modena, Piacenza, Forlì-Cesena, Reggio Emilia e Bologna e i Centri di formazione sono: Centoform (Pr), Centro di formazione Vittorio Tadini (Pc), Scuola Edile Artigiana Romagna (Fc), Irecoop Emilia-Romagna (Pr), Dinamica (Bo).

Il progetto di formazione prevede obbligatoriamente la firma di un accordo di partenariato fra le parti coinvolte, nel quale sia evidenziato il ruolo e il contributo di ogni soggetto coinvolto nella realizzazione del percorso formativo. L’accordo deve includere uno o più giardini storici di rilievo per lo svolgimento della parte pratica del corso, le aziende produttive del settore, per generare un primo contatto col mondo del lavoro e gli Istituti Agrari, le Università, gli Orti botanici per fornire docenti e aule studio.

I percorsi hanno una durata di 600 ore complessive con una componente di stage/tirocinio curricolare obbligatoria compresa tra le 240 e le 300 ore. Possono frequentarli persone che hanno compiuto 18 anni all’avvio del percorso, indipendentemente dalla condizione occupazionale, in possesso di un diploma di istruzione di secondo grado o di una qualifica professionale del sistema Istruzione e Formazione Professionale o di tre anni di esperienza lavorativa.