Regione, via libera al Bilancio 2024 da 13,7 miliardi di euro, di cui 9,6 per la sanità
20 Dicembre 2023 / Redazione
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato il bilancio di previsione 2024.
“Una manovra virtuosa, nonostante le difficoltà, che non aumenta le tasse per il nono anno consecutivo”, commenta Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Un bilancio da 13 miliardi e 735 milioni di euro, di cui 9,6 per la sanità. A proposito di sanità, viene confermata l’esenzione dal ticket nazionale di 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con più di un figlio per complessivi 8,5 milioni di euro.
“Il 2024 sarà un anno importante e di impatto anche per il territorio riminese – sottolinea Emma Petitti – : entro il mese di giugno 2024 è prevista la realizzazione del nuovo Day Hospital oncologico-pediatrico dell’ospedale Infermi di Rimini, una importantissima area, funzionale per il reparto di pediatria e di oncologia pediatrica, che darà ulteriore impulso all’innovazione del sistema di cura e accoglienza dell’ospedale Infermi di Rimini e del nostro territorio. Proseguirà inoltre il lavoro, di fondamentale importanza per la sanità riminese, relativo all’utilizzo dei fondi PNRR: tra le cifre più sostanziose si contano oltre 22 milioni per la realizzazione del nuovo padiglione dell’ospedale Infermi di Rimini. Per la nuova costruzione dell’Ospedale di Comunità di Rimini saranno investiti 3,2 milioni di euro, per quello di Novafeltria 2,7 milioni, stessa cifra destinata alla ristrutturazione dell’Ospedale di Comunità di Cattolica. Nuova costruzione della Casa della Comunità a Bellaria e a Riccione (1,6 milioni ciascuno), lo sviluppo del sistema informativo dell’Ospedale Ceccarini di Riccione DEA I Livello l’investimento (1,2 milioni di euro) e la ristrutturazione della Casa della Comunità di Morciano di Romagna (1 milione). 240mila euro verranno investiti per la ristrutturazione della Centrale Operativa Territoriale di Rimini. Previste poi la ristrutturazione della Casa della Comunità di Santarcangelo di Romagna (200 mila), a Novafeltria la manutenzione straordinaria della Casa della Comunità per 100 mila euro e della Centrale Operativa Territoriale per 80 mila euro”.
Viene potenziato, per il secondo anno consecutivo, il Fondo regionale per la non autosufficienza, rendendo stabile la crescita già realizzata nel 2023: oltre mezzo miliardo di euro. E sempre sul fronte sociosanitario l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale dei senza fissa dimora per 100mila euro e oltre 400mila euro a sostegno delle farmacie rurali.
Salgono a 40 i milioni di euro (+6,5 milioni rispetto al 2023) investiti dalla Regione per far viaggiare gratuitamente i cittadini dell’Emilia-Romagna sui mezzi di trasporto pubblico locale. Le studentesse e gli studenti fino a 19 anni di età con Isee familiare non superiore ai 30mila euro e gli under 14 senza alcuna soglia Isee potranno continuare a utilizzare bus e treni gratuitamente.
Gratuità dei bus urbani anche per i pendolari abbonati al servizio ferroviario regionale nelle 13 città di inizio e/o fine viaggio con più di 50 mila abitanti.
E ancora, sono previsti 40 milioni di euro, fra fondi regionali ed europei attivati, per l’abbattimento delle rette dei nidi e la gratuità di quelli nei Comuni montani e delle aree interne.
Altro capitolo, il diritto allo studio universitario, con la copertura del 100% delle borse di studio: 37 milioni di euro, tra bilancio regionale e Fondo Sociale Europeo. A questi si aggiungono 15,3 milioni di euro per il diritto allo studio scolastico.
Prosegue il piano di recupero degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica attraverso le Acer per 10 milioni di euro e viene previsto un primo stanziamento per il Fondo affitti, azzerato invece dal Governo, per 2 milioni di euro.
Per contrastare il dissesto idrogeologico sul territorio emiliano-romagnolo, viene incrementato il fondo manutenzioni di 8 milioni, consolidato il contributo ad Aipo di 5 milioni e rafforzato il Fondo imprevisti e somme urgenze per 5 milioni. E infine, 5 milioni all’anno per il Fondo montagna.
La manovra ha dovuto fare i conti con l’emergenza e l’avvio della ricostruzione post alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, unitamente ai riflessi dello shock dei costi energetici dello scorso anno, un’inflazione a doppia cifra e scenari geopolitici ed economici internazionali tra i più instabili degli ultimi decenni.
Nel triennio la spesa per investimenti sarà pari a oltre 1,9 miliardi di euro (di cui 800 milioni solo il prossimo anno) per sanità e welfare, transizione ecologica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e sicurezza del territorio, turismo, cultura e sport.
Il 2024 sarà l’anno del completamento degli interventi più sostanziosi del post alluvione, che nel riminese riguardano sia le aree interne che quelle in prossimità dei fiumi.
Una spinta importante arriva soprattutto dalla forte accelerazione nella spesa dei fondi europei nel triennio 2024-2026, con cofinanziamenti a carico del bilancio regionale per i 408 milioni, che consentiranno di finanziare misure per quasi due miliardi di euro a sostegno di imprese, della formazione, della ricerca e dello sviluppo.
A sostegno degli investimenti privati: oltre 25 milioni per la legge sull’economia urbana, 13,2 milioni per la legge regionale sulla attrattività, 6,7 milioni di finanziamenti per l’internazionalizzazione delle imprese, circa 5 milioni per il sostegno al credito e 4 milioni per la legge sui talenti.
“Tornando al territorio riminese – conclude Petitti –, entro il 1° dicembre 2024 verrà definita la gestione di un sito che comprende sette diverse realtà entrate a far parte del Patrimonio Unesco, tra cui le Grotte di Onferno. Il Tour de France, uno dei più prestigiosi eventi ciclistici al mondo, farà la sua prima partenza dall’Italia nel 2024, con Rimini tra le mete toccate. La tappa di Rimini si svolgerà il 29 giugno 2024, con una partenza da Firenze e un percorso di 205 chilometri attraverso gli Appennini, passando per la suggestiva Valmarecchia e San Marino, prima di raggiungere l’arrivo sulla costa riminese”.
Quest’anno la manovra ha dovuto fare i conti con l’emergenza e l’avvio della ricostruzione post alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, unitamente ai riflessi dello shock dei costi energetici dello scorso anno, forti picchi di inflazione e scenari geopolitici ed economici internazionali tra i più instabili degli ultimi decenni.
Inoltre, pesano le disposizioni della Finanziaria stabilite dal Governo per il 2024, relative al contributo all’equilibrio dei conti pubblici nazionali richiesto e ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna: 44,8 milioni di euro.
“Una manovra virtuosa, con cui guardiamo all’intero sistema emiliano-romagnolo in un momento di grandi difficoltà comuni a tutti. E una notizia che possiamo anticipare: anche quest’anno, e come sempre, chiuderemo a pareggio il bilancio della sanità regionale- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano- smentendo tutti gli annunci e gli allarmi lanciati da più parti nei mesi scorsi. Ma il bilancio sanitario dell’Emilia-Romagna reggerà, nonostante il Governo e il definanziamento al sistema sanitario pubblico. Più in generale- proseguono- investiamo nel lavoro e nelle reti di protezione sociale, sosteniamo le imprese che innovano e creano buona occupazione. Così possiamo fronteggiare l’attuale contesto di decelerazione della crescita economica, garantendo al contempo l’equilibrio economico-finanziario e la sostenibilità della programmazione sanitaria”.
“Inoltre creiamo le condizioni per una ripartenza economica e sociale dell’Emilia-Romagna, con uno sguardo attento alle zone colpite dall’alluvione del maggio scorso, promuovendo politiche di investimento, da realizzare prevalentemente in autofinanziamento, rafforzando la spesa sociale, consolidando il livello dei servizi, utilizzando al meglio risorse europee e del Pnrr a disposizione delle Regioni”.
“Tutto questo– concludono Bonaccini e Calvano- nonostante i pesanti tagli del Governo e il vero e proprio prelievo forzoso richiesto a Regioni, Comuni e Province- che va a pesare sull’equilibrio dei bilanci regionali già gravati da caro energia, minori entrate e altri contributi, oltre a criticità economiche dovute alla compensazione del rinnovo dei contratti pubblici”.