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L'assessora Frisoni: "Noi aperti a ogni istanza ma nel rispetto delle leggi, già 6 anni fa impedimmo allargamento"

moschea borgo marina

Renzi (Fd’I) chiede consiglio comunale tematico per trasferire la Moschea di Rimini


26 Luglio 2024 / Redazione

Gioenzo Renzi Capogruppo Consigliare di Fratelli d’Italia in un’interrogazione definisce “sorprendente l’intervento dell’Amministrazione Comunale sui giornali, nella trattativa privata, riguardante il trasferimento della Moschea nell’immobile adiacente al Grattacielo, per la quale l’Amministrazione non era stata nemmeno interpellata”.

Secondo Rebzi, “in 20 anni, non si è registrato nessun analogo intervento sulla Moschea del Borgo Marina, nonostante le ripetute petizioni popolari al Sindaco, sottoscritte dai residenti e da migliaia di cittadini, per chiedere il trasferimento di questa Moschea e salvaguardare la vivibilità, l’ordine pubblico, l’identità del quartiere. Dal 2004 permane infatti irrisolto questo problema, nel Borgo Marina, una casetta di Corso Giovanni XXIII n.100, con una superficie di 100 mq, destinata catastalmente ad uso uffici, viene utilizzata come luogo di culto: come recita il cartello “Moschea di Rimini”. Il suddetto edificio comprendente piano terra, interrato, primo piano, appare inadeguato strutturalmente (per spazi e carichi) a contenere le centinaia di Mussulmani che vi accedono da ogni parte della città e da fuori, unitamente a un rilevante carico urbanistico e alla mancanza di parcheggi per auto, moto, cicli, con conseguente occupazione di strade, passi carrai, marciapiedi. La partecipazione contemporanea alla “preghiera” (in particolare il venerdì e nel mese del “ramadam”) di centinaia di frequentatori, crea un pesante impatto sul Borgo Marina”.

Per queste ragioni, con l’interrogazione consigliare di ieri sera, ha chiesto al Sindaco Sadegholvaad:
1) di contattare i responsabili del Centro Islamico di Corso Giovanni XXIII, per rendere possibile, il trasferimento della Moschea dal Borgo Marina, in una zona idonea della città, a “spazi e servizi religiosi” e in un immobile compatibile, coerentemente a quanto previsto dal RUE. Come è stato già fatto da altre confessioni religiose, nella nostra città.
2) di accertare se l’immobile di Corso Giovanni XXIII utilizzato a Moschea non sia incompatibile con le norme del Regolamento d’Igiene che stabiliscono: per la sala e spazi collettivi, l’altezza minima di 4 metri, la superficie minima di 100 mq fino a 50 persone, + 2mq a persona per capienze superiori (fino a 100 persone); il rapporto di aerazione minimo di 1/8, almeno 2 uscite di sicurezza, ecc.
3) il Comune richieda il sopralluogo della AUSL per verificare l’idoneità dei locali nell’edificio di Corso Giovanni XXIII destinato a Moschea;
4) il Comune richieda il sopralluogo dei Vigili del Fuoco nell’edificio, per la sicurezza delle centinaia di persone che la frequentano;
5) di verificare nell’utilizzo dell’immobile a Moschea il rispetto del requisito della “visitabilità” per l’accessibilità al luogo di culto, in assenza di barriere architettoniche, essendo un luogo privato, aperto al pubblico, destinato a Moschea;
In attesa della risposta scritta dell’Amministrazione Comunale ai suddetti “ineludibili” quesiti e in considerazione delle note problematiche sul quartiere, raccoglierò le firme dei Consiglieri di minoranza, per chiedere la convocazione di un Consiglio tematico avente per oggetto “il Trasferimento della Moschea di Borgo Marina”.

Gli ha risposto l’assessora Roberta Frisoni: “Nel nostro Comune sulle condizioni dell’edificazione di luoghi di culto o religiosi è disciplinato da leggi e normative urbanistiche rigorose e puntuali, che questi edifici devono rispettare. Alla luce delle previsioni urbanistiche contenute nei nostri strumenti, io stessa sono dovuta intervenire pubblicamente la settimana scorsa in merito alla notizia apparsa su un quotidiano locale della possibile scelta del grattacielo di Rimini come luogo in grado di ospitare una moschea. Uscita sulla stampa, era doveroso fare chiarezza: le normative urbanistiche vigenti escludono, per tutta una serie di parametri di sicurezza, igienici, di dotazioni di servizio, l’ubicazione di qualsiasi luogo di culto in quella sede”.  

“Detto ciò lei, consigliere, fa riferimento al centro culturale islamico di Corso Giovanni XXIII. Un tema di cui si discute periodicamente, anche in consiglio comunale, per tutta una serie di questioni, anche criticità, nella convivenza tra il quartiere e quell’ufficio, molto frequentato soprattutto in certi periodi dell’anno.  Le ricordo, anche in questo, che non più tardi di 6 anni fa, il Comune di Rimini impedì, sempre con le stesse normative urbanistiche alla mano, un tentativo di ampliamento di quella sede, già cominciato e privo dell’obbligatorio cambio di destinazione d’uso. Questo per confermare ancora una volta il rigore con cui l’amministrazione si approccia alla materia. Con serietà e le dovute verifiche”.  

“La disponibilità di questa amministrazione a confrontarsi con qualsiasi comunità religiosa sui propri luoghi di culto è massima. Le porte, anche da parte mia, sono sempre aperte per trovare soluzione a legittime esigenze di espressione della propria fede, in contesti adeguati. Ho la delega alla pianificazione urbanistica da alcuni anni e posso assicurare che non è fatto inedito che una comunità religiosa, non solo islamiche, pongano la stessa domanda. Abbiamo sempre trovato soluzioni positive. Dunque, rispondendo alla sua domanda, se il centro culturale di Corso Giovanni XXIII presenterà una istanza e una proposta saremo del tutto aperti nel guardarla assieme. Senza ideologie di ogni tipo ma con la sola volontà di venire incontro all’espressione di un diritto sancito dalla Costituzione, rispondendo però precisamente a quanto stabilito dalla legge e dal nostro regolamento urbanistico” ha concluso Frisoni.