HomeArcheologiaRiccione, al Centro della Pesa una mostra sulla missione italiana archeologica in Kurdistan

Il progetto mira a promuovere il turismo culturale sostenibile nella regione di Garmian anche con un gioco da tavola per bambini


Riccione, al Centro della Pesa una mostra sulla missione italiana archeologica in Kurdistan


18 Dicembre 2024 / Redazione

Inaugura venerdì 20 dicembre alle 17 la mostra “Tracce e percorsi. Le nuove scoperte della missione storico archeologica italiana in Kurdistan” allestita presso la galleria del Centro della pesa e nelle sale del Museo del territorio “Luigi Ghirotti” di Riccione.

L’esposizione rappresenta un’importante tappa della collaborazione avviata nel 2024 da Misak e Museo del territorio, che ha portato, insieme al dipartimento dei Beni culturali dell’Università di Bologna, alla realizzazione del progetto “Heritage horizons”, finanziato dal bando di ateneo “Global south 2024”. Il progetto mira a promuovere il turismo culturale sostenibile nella regione di Garmian, attraverso la valorizzazione del paesaggio storico-archeologico, il coinvolgimento delle comunità locali nella gestione del patrimonio culturale e la formazione di professionisti specializzati.

Oltre alla Misak, al museo del territorio “Luigi Ghirotti” e al dipartimento dei Beni culturali, tra i partner italiani figurano anche Ismeo e Istituto internazionale di cultura kurda di Roma.

I testi e le immagini della mostra raccontano le ricerche storico-archeologiche condotte nella regione di Garmian dal team di ricercatori guidati dai ricercatori dell’università di Bologna, Luca Colliva e Serenella Mancini, che dirigono una delle uniche due missioni europee attive nell’area di Garmian, presso i siti di Sarqala e Gawr Tepe.

L’area di Garmian, situata nel sud-est della regione autonoma del Kurdistan iracheno, deriva il suo nome dalla parola kurda garmiyan, “terra calda”, a indicare un territorio torrido e secco, in cui d’estate si raggiungono spesso i 50 gradi di temperatura. La ricchissima storia di questo territorio, importante crocevia economico e culturale, è testimoniata dal grande numero di siti archeologici presenti, e la sua cultura è intrisa di una forte identità kurda.

Nel corso degli ultimi anni questa regione è stata interessata da un progressivo aumento del flusso turistico (principalmente interno), fenomeno che tuttora coinvolge l’intera regione del Kurdistan iracheno e che i progetti ricordati mirano a sostenere. La valorizzazione delle antichità locali e il coinvolgimento delle comunità locali sono tra i principali obiettivi che i ricercatori italiani si prefiggono, mettendo in campo azioni di divulgazione proprie dell’archeologia pubblica.

In mostra è anche descritto “Discover Garmian”, un gioco da tavolo educativo per avvicinare i bambini dagli 8 ai 12 anni all’archeologia e alla storia dell’area di Garmian, promuovendo la protezione del patrimonio culturale. Da quest’anno il Garmian civilization museum di Kalar distribuirà il gioco alle scuole in visita, arricchendo l’esperienza al museo e favorendo la diffusione di questo valido strumento.

Lo stesso museo il prossimo anno ospiterà la mostra “Tracce e percorsi. Le nuove scoperte della missione storico archeologica italiana in Kurdistan”, tradotta appositamente in kurdo, rinforzando la collaborazione internazionale che ha dato ottimi risultati negli ultimi anni di ricerche.

La mostra sarà aperta al pubblico a ingresso libero fino al 6 aprile, proponendo alcuni momenti di approfondimento culturale e ispirando l’edizione della rassegna “Archeologia del gusto. La storia è servita”, che vedrà la partecipazione di ricercatori dell’Ismeo attivi con progetti di ricerca in Asia.