Riccione, i 100 anni di Pierina la prima bartender donna del “Metropol”
6 Marzo 2024 / Redazione
Nella scuola primaria di Marina centro in viale Catullo e in quella di viale Molise (che oggi non esiste più) era la bidella che tutti amavano e rispettavano: gli insegnanti, i genitori e soprattutto i bambini.
Piera Semprini, conosciuta da tutti come “Pierina”, ha spento cento candeline il 4 marzo e per l’occasione ieri è stata accolta nella Sala di rappresentanza del Comune dalla sindaca di Riccione, Daniela Angelini, e l’assessora ai Servizi sociali, Marina Zoffoli, che le hanno portato gli auguri della città.
Durante l’incontro Pierina ha raccontato alcune tappe della sua vita, un racconto che rappresenta anche la storia di molte donne che negli anni del dopoguerra hanno costruito con determinazione e sacrificio la comunità riccionese. Ma nonna Pierina ci ha messo probabilmente qualcosa in più, un approccio insolitamente “moderno” a quella vita che stava per risbocciare dopo la guerra.
Pierina nasce a Misano Monte il 4 marzo 1924. È figlia di contadini. Non avendo fratelli maschi, alterna la frequenza della scuola al lavoro nei campi per aiutare il padre. Si sposa nella chiesa di Misano Monte con Guerrino Tamagnini con il quale avrà tre figli: Giuseppe, scomparso lo scorso dicembre, Giancarlo e Gabriele. Dopo la guerra la coppia decide di trasferirsi a Riccione. In viale Ortona cominciano a costruire la prima casa mattone dopo mattone o, come si faceva all’epoca in quasi tutte le famiglie romagnole, “un pezzo alla volta”, espressione che esprimeva sia l’orgoglio del farcela da soli con tanti sacrifici sia quella “architettura turistico residenziale” tipica dell’epoca che stava facendo sorgere abitazioni e pensioncine “a marina, sotto la ferrovia”.
Pierina ha ricordato l’episodio simpatico di quando, una volta finiti i mattoni, per terminare l’angolo di un muro della casa, lei e suo marito si videro costretti a rubare un paracarro. E poi si sono fatti largo anche i ricordi del suo lavoro nell’ambito del turismo quando lavorava nei ristoranti “Da Baldo” e “Al pescatore” al porto di Riccione. E quando diventò la prima donna bartender al famoso locale “Metropol”.
“In estate Pierina veniva trasferita dalle scuole primarie alle scuole materne comunali ed è lì che l’ho conosciuta – ricorda con affetto l’assessora Zoffoli – Abbiamo conseguito insieme la patente, nonostante la differenza di età. Cento candeline sono un traguardo importante per una donna che, come tante della sua generazione, ha contribuito a costruire il tessuto sociale di questa città”.