HomeCulturaRiccione, la scrittrice Silvia Cinelli racconta la storia dell’azienda Campari

Venerdì 26 luglio, terzo appuntamento con la rassegna “Senza fine. Parole e libri sotto luna e stelle di Riccione"


Riccione, la scrittrice Silvia Cinelli racconta la storia dell’azienda Campari


25 Luglio 2024 / Redazione

Una storia di una grande impresa artigianale che diventa un’azienda mondiale, le atmosfere della Belle Epoque di una Milano che si prepara al nuovo secolo, le vicende intime di una famiglia che ha dato il nome al più famoso bitter del mondo.

Domani sera, venerdì 26 luglio alle 21,15, in piazzale Ceccarini, Silvia Cinelli presenta, in dialogo con il giornalista e scrittore Oliviero La Stella, il suo primo libro “L’elisir dei sogni. La saga dei Campari” (Rizzoli Editore, 2024) per il terzo appuntamento della rassegna culturale “Senza fine. Parole e libri sotto luna e stelle di Riccione”. 

“Con questo libro ho voluto raccontare la storia dell’azienda Campari e allo stesso tempo le vicende personali della famiglia che sta dietro il marchio – spiega Silvia Cinelli -. Per la ricostruzione storica mi sono basata su due pubblicazioni fatte scrivere dall’azienda sulla storia dell’impresa mentre la rappresentazione dell’interiorità dei personaggi è frutto della mia immaginazione. Ne emerge un romanzo in cui la verità storica e la finzione si fondono restando all’interno dei confini della ricostruzione storica, della cronaca e delle questioni sociali del tempo”.

La storia della famiglia Campari comincia nel 1862 con il sogno di un uomo, Gaspare che, trasferitosi dalla provincia a Milano, vuole creare un elisir che possa soddisfare i palati raffinati della borghesia cittadina.

“Il libro è un mix tra le vicende storiche protagoniste di quegli anni, i fatti reali dell’azienda e le storie intime dei protagonisti; ho voluto mettere in luce la genialità di una persona che aveva il sogno di creare ‘l’elisir perfetto’ e quel sogno è diventato realtà grazie anche all’eredità portata avanti dagli eredi di Gaspare Campari, in particolare dal figlio Davide – sottolinea la scrittrice -.In questa vicenda ho voluto capire e raccontare il rapporto tra padre e figlio, il passaggio del testimone di un’eredità così importante. Ho immaginato quanto potesse essere problematico il rapporto tra la figura di Gaspare e quella del figlio d’arte, Davide, che ha raccolto il testimone. Ne emerge la figura complessa e multisfaccettata di un uomo che è riuscito a traghettare l’azienda da laboratorio artigianale e grande impresa internazionale”.

Il libro rientra nel filone tanto amato dai lettori della saga familiare. “Le storie famigliari affascinano molto perché conducono alla riscoperta di pezzetti della storia italiana – commenta l’autrice -. Non sono di solito storie che vengono alla ribalta ma rivestono comunque un ruolo importante nello sviluppo economico e sociale del Paese e nella costruzione dell’immaginario della nostra società. Ci affascinano per questo, perché ci riportano alla nostra storia sociale, alle icone che conosciamo tutti, alle vicende che hanno ispirato persone e aziende a sognare e immaginare nuovi orizzonti”.

Silvia Cinelli è al suo primo romano ma la scrittrice romana da tempo lavora come sceneggiatrice di numerose serie e soggetti televisivi. Nel 2016 ha pubblicato con Rai Eri Noi, “I Medici. Ascesa di una famiglia al potere”, legato alla trasmissione in prima televisiva italiana della fiction “I Medici”. “La modalità della scrittura per la sceneggiatura, in cui i dialoghi e la descrizione delle azioni devono essere funzionali al racconto, mi ha aiutato a rappresentare in maniera efficace e diretta l’interiorità dei protagonisti e le descrizioni delle scene” continua la scrittrice. Ne emerge un impianto narrativo dei capitoli di tipo scenico in cui la narrazione è diretta, coinvolgente e il flusso dei dialoghi rende il racconto vivace e frizzante.

Il prossimo appuntamento della rassegna “Senza fine. Parole e libri sotto luna e stelle di Riccione” è lunedì 5 agosto con Giada Buldrini e Serena Galassi che presentano “Annoiate mai. Due mamme per tre fratelli” (Aliberti, 2024).