Home___primopianoRiccione, sette turisti aggrediti e rapinati: quattro giovanissimi arrestati

L'operazione di contrasto dei carabinieri al fenomeno delle baby gang


Riccione, sette turisti aggrediti e rapinati: quattro giovanissimi arrestati


9 Agosto 2023 / Redazione

Li hanno fermati lungo la strada mentre stavano cercando di raggiungere a piedi una discoteca riccionese. Li hanno bloccati con la scusa di chiedere qualche sigaretta, poi le richieste sono diventate sempre più insistenti: sono diventate minacce volte a rubargli soldi e telefoni.

Le vittime dell’aggressione sono sette turisti, tutti minorenni: uno di loro ha avuto la prontezza di chiamare il 112, tanto che in pochi minuti i carabinieri si sono materializzati sul posto. I fatti risalgono al weekend

I giovani turisti hanno riferito ai militari dell’Arma che gli aggressori erano 5 ragazzi molto giovani, uno dei quali avrebbe minacciato di accoltellarli:  uno soltanto di loro era rimasto bloccato gli aggressori erano riusciti a sfilargli pochi euro (i soli che aveva con sé), mentre tutti gli altri amici erano riusciti a scappare

Sulla base delle descrizioni fornite dai turisti i carabinieri hanno iniziato a cercare gli aggressori: dopo poco li hanno trovati e sono riusciti a fermarne quattro, subito condotti in caserma ed identificati. Uno dei fermati, peraltro, risultava avere con sé un telefono cellulare I-Phone 11, frutto di una rapina avvenuta a metà luglio a Riccione: il telefono cellulare veniva sequestrato in quanto ritenuto oggetto di ricettazione ed il giovane veniva denunciato n stato di libertà.

Le pattuglie dell’Arma in circuito intanto avevano fermato il quinto giovanissimo che avrebbe – in ipotesi d’accusa – partecipato al reato, anche lui poi condotto in caserma per le identificazioni del caso. I primi quattro fermati venivano riconosciuti dal gruppetto di turisti quali presunti autori del reato e, pertanto, dichiarati in stato di arresto in flagranza e, su disposizione delle Autorità Giudiziarie competenti, rispettivamente condotti presso la Casa Circondariale di Rimini ed il Carcere Minorile di Bologna, in attesa del giudizio di convalida.

Il quinto, non sussistendo la flagranza del reato, nonostante fosse stato anch’egli riconosciuto veniva deferito in stato di libertà.