Home___primopianoRiccione, titolare di bar assume due profughe ma poi sparisce senza pagare

La titolare dell'esercizio che aveva reclutato una russa e un'ucraina alla Caritas invece di retribuirle si è data alla macchia


Riccione, titolare di bar assume due profughe ma poi sparisce senza pagare


3 Febbraio 2024 / Redazione

La promessa di un lavoro in un bar e la prospettiva di una vita migliore si sono trasformate in un incubo per due donne, una profuga ucraina di 45 anni e una russa di 51, che sono state sfruttate e truffate da chi aveva inizialmente offerto loro un’opportunità di impiego. Nonostante abbiano lavorato come bariste per due mesi, dietro al bancone, non hanno ricevuto alcun stipendio.

L’amministratrice di una società, nel 2022, si era presentata presso la Caritas in cerca di personale per un bar a Riccione e aveva assunto le due donne, entrambe in difficoltà economiche e assistite dalla Caritas stessa. Nonostante il contratto a tempo determinato e la promessa di una retribuzione, quando è arrivato il momento di ricevere gli stipendi, le due lavoratrici non hanno visto un soldo.

Il 25 gennaio, il giudice del lavoro Lucio Ardigò ha emesso una sentenza condannando l’ex titolare del bar a risarcire le due donne con 6.756 euro ciascuna e a coprire le spese legali per un totale di 2.700 euro. Tuttavia, la rappresentante legale dell’azienda è diventata irrintracciabile, complicando il recupero dei soldi dovuti.

La vicenda, purtroppo, non è un caso isolato nella provincia, come evidenziato dall’avvocato Jessica Valentini, che ha assistito le donne nel contenzioso. Nel corso delle indagini, è emerso che la società aveva cercato personale tra gli ospiti della Caritas, offrendo loro un’opportunità di risollevarsi. Tuttavia, la realtà è stata ben diversa, e le due donne rischiano ora di rimanere a mani vuote nonostante la sentenza favorevole.