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La Corte di Appello di Bologna, IV Sezione penale, ha confermato la sentenza già emessa dal Tribunale di Rimini nel luglio 2022


Ricoveri facili, Sol et Salus assolta anche in Appello a Bologna


14 Giugno 2024 / Redazione

Con sentenza emessa in esito all’appello proposto dalla Procura della Repubblica di Rimini, la Corte di Appello di Bologna, IV Sezione penale, ha confermato la sentenza già emessa dal Tribunale di Rimini nel luglio 2022 (Giudice Dott. Deflorio) di assoluzione perché il fatto non sussiste riguardo la contestazione nei confronti dell’ente di numerosissimi illeciti di truffa aggravata e reiterata (art. 640 bis c.p.) a danno del Sistema sanitario nazionale e dell’AUSL Romagna, per gli anni 2007-2012, in ordine ai trattamenti terapeutici erogati – secondo l’imputazione ascritta – fraudolentemente e dunque illecitamente in regime di ricovero anziché, come contestato dai rilievi ispettivi, ambulatoriale, e alle conseguenti tariffazioni prestate per attività di riabilitazione di carattere – in tesi di accusa – intensivo anziché estensivo di mantenimento.

Di qui la conferma del dissequestro già disposto dal primo giudice, per l’ammontare di circa € 6.800.000, pari all’illecito profitto in tesi di accusa conseguito in considerazione del differenziale economico rispetto al setting trattamentale e alle attività terapeutiche che, ad avviso dei rilievi ispettivi e della G.d.F. inquirente, avrebbero dovuto avere luogo.

Sol et Salus S.p.a., assistita anche in grado di appello dai legali di fiducia Avv. Gian Paolo Colosimo del Foro di Rimini e Avv. Marco Martines del Foro di Forlì, esprime massima soddisfazione per avere avuto ulteriore riconoscimento dell’avere, come sempre nella propria storica attività aziendale nella sanità privata, operato nell’assoluta legalità e trasparenza, avendo nella specie comunicato agli enti pubblici controllori – all’atto di fatturazione di ciascun episodio contestato – informazioni veridiche e allineate sulle tariffe realmente vigenti e dunque dovute quale remunerazione per l’attività riabilitativa prestata, garantendo un flusso di trasmissione di dati certi e inconfutabili. L’Avv. Colosimo specifica “che la motivazione della sentenza assolutoria, correttamente espressa nei termini per cui “il fatto non sussiste”, certifica nitidamente che mai vi è stata alcuna alterazione della realtà da parte della società assistita, né inganni, poiché le informazioni fornite dall’ospedale privato accreditato alle controparti ASL e Regione, erano sempre sostanzialmente e formalmente corrette”.

Ma qual è la genesi della vicenda?

Tutto ha inizio nel 2016 quando la Gdf dopo due anni di indagini e dopo aver esaminato cinquemila cartelle cliniche ha “scoperto” che la clinica si faceva rimborsare dall’Asl, perché struttura convenzionata, ricoveri non necessari.

Alla Sol te Salus negli anni 2011 e 2012 sono stati ricoverati pazienti da tutta Italia con una semplice impegnativa di un medico curante. Secondo i finanzieri molte di quelle cure potevano essere fatte senza ricovero.

Da questa indagine l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Ausl Romagna e della Regione

Nel luglio del 2022 la sentenza del tribunale di Rimini non ha accolto l’impianto accusatorio. Il pm Luca Bertuzzi aveva chiesto la condanna dell’azienda Sol et Salus S.p.a. come persona giuridica e la confisca dei profitti (circa 6 milioni). Il Tribunale ha assolto ritenendo l’illecito insussistente.

E’ scattata invece la prescrizione per i reati contestati al direttore generale, al direttore amministrativo e al direttore sanitario della clinica privata.