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Rimini ancora in giallo: con un successo sorprendente


16 Agosto 2020 / Paolo Zaghini

Lorella Camporesi: “Le spiagge di Rimini” – Scatole parlanti.

Ormai da qualche mese nel mio giro settimanale delle librerie riminesi notavo questo volume della Camporesi sullo scaffale delle novità. Qualcosa mi sfuggiva, ed ancora adesso mi sfugge: un’autrice sconosciuta, solo al suo secondo romanzo, edito da una casa editrice altrettanto sconosciuta esposta in buona posizione nelle librerie per tanto tempo.

Come ben sanno tutti quelli che si occupano di libri un trattamento sicuramente particolare, se non eccezionale. L’unica motivazione, ma i dati sono a me sconosciuti, è quella di una vendita del volume molto alta, perché non basta dire che l’autrice è riminese.

Lorella Camporesi, nata nei primi anni ’60, è originaria di Pugliano, in Carpegna, ma vive a Rimini dall’età di nove anni. Dopo la maturità classica ha frequentato l’Università di Urbino, dove si è laureata in Lingue e letterature straniere moderne nel 1987 e in Pedagogia nel 1993. Ha lavorato come pedagogista e ludotecaria in servizi per l’infanzia e l’adolescenza e, dopo aver insegnato nella scuola secondaria, dal 2012 è dirigente scolastico. Il suo primo romanzo breve si intitolava “Il Chirurgo. Una storia riminese” (Il Ponte Vecchio, 2013) .

Ha pubblicato questo suo secondo romanzo con l’editrice Scatole parlanti, fondata nel 2017 a Viterbo, per promuovere la letteratura italiana attraverso un catalogo che spazia tra vari generi: narrativa, saggistica, poesia, testi sperimentali e narrativa per ragazzi.

La storia è ancora una volta un giallo ambientato a Rimini, come ormai negli ultimi due anni tanti autori ci hanno abituato. Ed è sempre una città segnata da profonde inquietudini, dove il turismo si abbraccia a presenze di cui si farebbe meno, anche se in questo caso i criminali sono strettamente legati a figure riminesi: una combriccola nata sui banchi di scuola e mantenutasi nel tempo.

Le rimpatriate con gli ex compagni di classe, i bilanci esistenziali, gli amori mai nati, il lavoro, la quotidianità e, all’improvviso, diversi omicidi che sconvolgono la città. La vicenda è ambientata nell’estate del 2007. Nella città romagnola prendono vita le vicende di un gruppo di amici che si intrecciano con alcuni delitti che tingono di noir la riviera. Tutto parte dalla classica rimpatriata tra amici di scuola ormai trentacinquenni che scivola nello spinoso terreno dei bilanci. La serata è l’occasione per guardarsi dentro, per capire quanta strada è stata fatta dopo aver lasciato quei banchi con uno zaino in spalla pieno di futuro e ottimismo. Ognuno ha la sua storia, non per tutti bella da raccontare.

A Fausto, aspirante giornalista di successo impantanato nella mediocrità della cronaca locale, il risultato appare negativo; lo stesso può dire Daniele, costretto a sbarcare il lunario dando ripetizioni a studenti svogliati. Va meglio a Sandro, gestore di un bar, e a Mattia, protagonista della movida della Riviera, ma poi protagonista tragico di un gravissimo incidente in moto in cui perde entrambe le gambe finendo su una carrozzella.

All’ultima malinconica pizzata si è aggiunta Patrizia, oggetto del desiderio di Fausto ai tempi del liceo e ora donna in carriera, ma segnata da un pesante rapporto con la malavita che la porterà alla morte. Il suo ritorno in città coincide con una serie di omicidi che sconvolge la realtà di Rimini: per il giornalista freelance è l’occasione della vita, ma le vicende lo costringeranno a scavare nel torbido di un enigma che si riflette anche su di lui.

Ma è Rimini la vera protagonista di questo giallo. Rimini con la sua vita notturna, le spiagge affollate, gli ombrelloni serrati, Rimini con i suoi locali alla moda e i suoi bar per pensionati, Rimini con il suo lato oscuro, quello da nascondere al turismo di massa ma ben radicato nel territorio, la Rimini della prostituzione e delle bische clandestine. Rimini ricordata nei mesi invernali, grigia e quasi irriconoscibile.

Il filo conduttore sono i delitti di giovani ragazze che si consumano a breve distanza l’uno dall’altro. I tasselli si formano, il lettore collega i fili, stupito dalla piega oscura che si dipinge. Questo contrasto netto con la città del divertimento e i vicoli bui della malavita e della depravazione umana. Non certamente un capolavoro, ma il libro è ben costruito, sviluppato e concluso, un romanzo giallo che ha tutti gli ingredienti del genere. A volte, forse, nei rimandi e nelle citazioni si avverte troppo l’esperienza della vita scolastica dell’autrice. Sotto l’ombrellone, nella canicola di questo agosto, un libro che comunque può far passare piacevolmente qualche ora leggendo.

Paolo Zaghini