“Rimini Capitale della Cultura con quegli elefanti felliniani a spasso?”
14 Dicembre 2023 / Redazione
Una candidatura per la “capitale della cultura”
Rimini, che eccelle nella cultura popolare o comunque ad alto impatto alberghiero. ha posto la propria condidatura a . a “capitale della cultura”. Ben diverso quel che fece Matera, con convegni di notevole rilevanza scientifica, grandi concerti etc. Per quel che riguarda le mostre, invero quel paesone con pretese di città che è Rimini se la cava ugualmente bene, anche se non a livello di Forlì.
Speriamo bene per il futuro. Per ora, la weltanshauung riminese è ancora prevalentemente a livello di bagnini e (cattivi) ristoratori: qualche elefante felliniano a spasso, tendoni gastronomici etc. Il mondo dell’istruzione e della ricerca sono stati “messi in parentesi”- Per trovare qualcosa di buono bisogna andare nei paesini confinanti come Santarcangelo, Novafeltria, Gatteo o Savignano. Proporrei come capitale della cultura l’insieme dei paesini delle valli del Marecchia e del Rubicone.
Gabriele Boselli
Gentile lettore,
in un Paese libero è ovviamente lecito storcere il naso sulla candidatura di Rimini a Capitale della Cultura, nonchè – figuriamoci – davanti ai piatti degli chef riminesi. E in un Paese di lingua italiana non è affatto obbligatorio prendersi la briga di scrivere Weltanschauung come andrebbe fatto in tedesco.
Ma laddove gli unici elefanti che si possano osservare sono quelli malatestiani nel primo edificio sacro dell’Umanesimo italiano e l’unico elefante di cui si possa leggere è nel romanzo del riminese Marco Missiroli finalista al Campiello 2012, far diventare “felliniani” anche loro è un po’ troppo, non trova?
Stefano Cicchetti