Rimini, Casa Madiba: “Consigliere Marchei, perché questo risentimento? E Gianfreda che ne pensa?”
27 Ottobre 2023 / Redazione
Prosegue la polemica tra Casa Madiba Network e il consigliere leghista Marchei.
“Lunedì, proprio nel giorno in cui un nuovo homeless è morto su una panchina della nostra città, anziché riflettere collettivamente su questo, si è svolto il primo incontro del “percorso partecipativo”, promosso dal Comune.
Percorso promosso solo dopo che lo stesso Comune ha già deciso di impiantare qui – scrive in una nota Casa Madiba – tra le case e gli spazi in cui sono già attivi diversi progetti rivolti alla marginalità adulta e alla cittadinanza attiva, un centro servizi a bassa soglia per persone senza casa.
Come realtà operanti nel quartiere abbiamo espresso fin da subito la nostra perplessità, sia nel metodo – una decisione imposta dal Comune – sia nella costruzione dei percorsi, con una totale mancanza di riconoscimento e ascolto di chi opera già h24 sul campo e conosce bene le caratteristiche del territorio già ricco di servizi e risposte sul tema della marginalità a differenza di altri quartieri della città più periferici e dove sono presenti strutture abbandonate riconvertite a ricoveri di fortuna.
Sono dieci anni che Casa Madiba – prosegue la nota – vive questo quartiere e sette anni che c’è Casa Don Gallo, non da due settimane. Per questo leggere sui quotidiani locali le dichiarazioni di inesistenti “gruppi” di residenti “ostaggi di Casa Madiba” raccolte dal consigliere leghista Marchei ci rattrista e non comprendiamo le ragioni di questo risentimento e ribaltamento della realtà che viviamo.
Sono per noi indecifrabili e incomprensibili le parole di quest’unica famiglia che è sempre stata coinvolta negli incontri del percorso Madi_Marecchia, nelle feste, al mercato, con la quale è sempre intercorso un contatto e uno scambio di fronte ai problemi che si sono manifestati in tutti questi anni e di cui si fa portavoce oggi sui giornali, il consigliere della Lega, che plaude però all’assessore.
Ci domandiamo – continua la nota di Casa Madiba – allora quale sia la posizione dell’Assessore Gianfreda rispetto alle dichiarazioni del consigliere della Lega per il quale va bene il “percorso partecipato” purché si sgomberi Casa Madiba: è forse d’accordo anche lui che Casa Madiba abbia portato degrado nell’area e debba lasciare il posto ad altri?
Questa giunta comunale riconosce il lavoro messo in campo da Casa Madiba in questi anni?
Perché Casa Don Gallo, il Guardaroba solidale, il progetto della cucina e Pizzeria Sociale Il Varco, i tirocini per gli studenti con certificazione 104, uno spazio contro la violenza di genere e patriarcale, non esisterebbero senza Casa Madiba Network e viceversa.
L’abbiamo detto più volte, qui si è sviluppato un ecosistema, e questo ecosistema questa rete aggregativa di scambi, dialoghi e relazioni è un’autentica ricchezza, per costruirla ci sono voluti anni e un grande impegno di tanta parte della cittadinanza locale di ogni età che in questi luoghi ha riconosciuto spazi di attivazione in cui dare il proprio contributo, anziché chiudersi in casa.
Peccato quindi che il consigliere comunale della Lega, Marchei, ometta proprio di citare gli interventi di altri residenti che partecipano alle nostre attività, le attraversano, tra i quali una nota dottoressa e dirigente sanitaria e il presidente di una cooperativa con sede poco distante da via de Warthema, di tutt’altro tenore. Che riconoscevano questa straordinaria ricchezza.
Sono 10 anni che siamo qui, non siamo mai state e stati percepite con ostilità in tutto questo tempo, e questo risentimento, segnale di un malessere crescente e un profondo disagio che hanno incattivito le persone chiudendole ancora di più in se stesse dopo due anni di pandemia, ci deve far riflettere a partire anche dal presente che viviamo fatto di guerre e brutalità in ogni dove.
Caro consigliere Marchei – conclude la nota – è vero siamo state lunghe, avevamo tante cose da dire, ma di fronte ai numeri che abbiamo restituito, 486 persone accolte a Casa Don Gallo dal 2015 ad oggi, i 50 accessi settimanali del Guardaroba Solidale Madiba, alle centinaia di persone che attraversano gli eventi culturali, la mostra/mercato I custodi del cibo, alla ventina di persone con problemi di salute mentale o cronici sostenuti attraverso il progetto della Pizzeria sociale Il varco, all’impegno profuso in questi anni per il quartiere, per le altre associazioni, per il centro anziani era difficile essere concise, o ridurre tutto come avete fatto voi a dei cliché, “hanno i cellulari costosi, hanno le bici e scarpe nuove” rivolgendovi agli abitanti di Casa Don Gallo che sono esseri umani come voi”.
A questo link i contributi restituiti durante l’incontro: