HomePoliticaRimini, Comitato “NO” variante 16: “Mobilità significa incentivare il TPL e non una nuova Statale”

Comitato: “Il tracciato della variante è previsto in ambito di pericolosità geomorfologica, idraulica e idrogeologica”


Rimini, Comitato “NO” variante 16: “Mobilità significa incentivare il TPL e non una nuova Statale”


14 Giugno 2024 / Redazione

Il Comitato “No alla Variante della SS 16 Rimini Tuteliamo il nostro Territorio” di Rimini – è scritto in una nota – esprime forte opposizione alla costruzione della variante alla SS16, prevista promossa nuovamente dell’amministrazione, come unica cura possibile per la mobilità del territorio riminese. Dopo un’analisi approfondita del piano PTAV, sono state evidenziate numerose critiche e preoccupazioni relative all’impatto ambientale, economico e sociale del concetto di mobilità proposto e promosso.

In particolare si evidenzia come le scelte strategiche legate al tema della mobilità non siano del tutto allineate con i meta-obiettivi e le traiettorie definite dal Piano e promosse mediaticamente, che intendono affrontare e tendere a risolvere sfide importanti quali la decarbonizzazione, la riduzione del consumo del suolo, l’incremento della biodiversità, la resilienza urbana e dei territori, nonché la coesione degli stessi.

 

In sostanza – prosegue il Comitato “No alla Variante della SS 16 – si ritiene che le linee strategiche sulla mobilità necessitino di una ulteriore elaborazione, con l’inserimento di azioni più incisive nel medio periodo (in termini di riduzione dei mezzi circolanti, miglioramento della qualità dell’aria e diminuzione dei tempi di spostamento), che non facciano affidamento sulla realizzazione di grandi opere infrastrutturali non necessarie, la cui mitigazione non arriverà mai a compimento come ad esempio la variante alla SS16 prevista per il maggior tratto in complanare alla A14.

 

Di seguito vengono riportate le critiche principali:

Inquinamento Ambientale e Atmosferico: La realizzazione della variante alla SS16 comporterà un aumento significativo dell’inquinamento atmosferico e acustico, esponendo i cittadini a livelli di qualità dell’aria difformi agli standard consentiti. Ciò avrà gravi conseguenze sulla salute pubblica e sull’ambiente.

Analizzando le carte – continua la nota – è evidente come l’intero tracciato della variante sia previsto in ambito di pericolosità geomorfologica, idraulica e idrogeologica in cui vanno limitati interventi di trasformazione in aree con elevata predisposizione al rischio

La realizzazione di un’opera così imponente espone il territorio anche a rischi rispetto alla salubrità delle falde acquifere sopra le quali verrà realizzata l’opera, che produrrà i suoi effetti climalteranti negativi non solo una volta realizzata, ma anche durante il lungo tempo dei lavori.

Cementificazione e consumo di Suolo: La costruzione della variante implicherà la cementificazione di 28 km di lunghezza e 35 mt di larghezza, determinando una larghezza complessiva di 50 mt e un totale di 14 corsie. Questo progetto – continua il Comitato “NO alla Variante” – porterà alla chiusura di diverse aziende, si ricorda che verranno cementificati 500 ettari di terreno agricolo pregiato, solo nella zona di Rimini Nord e dintorni. Causando l’impermeabilizzazione di un’importante porzione di territorio, con un totale di 1,2 milioni di mq di asfalto e 140.000 mq per cantieri.

Inefficacia nella risoluzione dei problemi legati al traffico: Creare offerta di strade significa favorire l’utilizzo dell’auto. La variante non risolverà i problemi di congestione del traffico, poiché gli stessi studi condotti da ANAS evidenziano che la variante distoglierà dalla A14 circa 12.000 veicoli al giorno, mentre quelli che non percorreranno l’attuale SS16 saranno circa 5.000, con un saldo in aumento del traffico giornaliero di +7.000.

 

Costi Elevati e insostenibilità economica: La costruzione della variante alla SS16 costerà circa 600 milioni di euro, che probabilmente lieviteranno ulteriormente in corso d’opera.

Mancanza di un’alternativa realmente sostenibile e moderna: Il progetto non tiene conto di alternative più sostenibili, come l’investimento nel Trasporto Pubblico Locale (TPL) e nella micromobilità, che potrebbero ridurre significativamente l’utilizzo dell’auto e i relativi impatti ambientali.

Investire sul TPL e sulle infrastrutture per la mobilità leggera ha un costo nettamente inferiore in termini economici rispetto alla costruzione della variante, i cui costi saranno pesanti anche in termini ambientali e sanitari come più volte richiamato. L’opera una volta creata rimarrà per sempre, non è reversibile. Cosa diversa è investire sul TPL e la sharing mobility, le cui evoluzioni anche grazie alle nuove tecnologie digitali ne permettono un’elevata adattabilità alle dinamiche del territorio, creando una sostanziale differenza tra una scelta reversibile VS scelta irreversibile.

 

Nonostante il precedente PTCP ( Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale) già auspicava una diminuzione di consume di suolo, il risultato – scrive ancora il Comitato “No alla Variante della SS 16” – è stato esattamente l’opposto, con un aumento costante delle opere di urbanizzazione anche di elevatissimo impatto concentrate a valle della statale o lungo la stessa, inevitabilmente si continua a generare traffico laddove gli spazi non lo permettono più, e non permettono più neppure l’introduzione di verde che consenta l’abbassamento della temperature della città, piuttosto che di cattura CO2 ecc. Pertanto una ulteriore e sana innovazione sarebbe quella di pensare prima ad una viabilità servita da TPL (trasporto pubblico locale) o percorsi per la micromobilità e poi alle lottizzazioni/urbanizzazioni, diversamente il problema della mobilità non giungerà

Ci teniamo a evidenziare anche che:

l’amministrazione, in più sedute, ha ammesso che la Variante è estremamente impattante, dichiarando che si sta impegnando attivamente nel tentativo di apportare modifiche, volte a diminuire i danni i.. Per ora sono state presentate solo modifiche di poco conto, riguardanti principalmente svincoli e sottopassi, lasciando il tracciato generale e quindi il danno ipotetico, sostanzialmente invariato;

il Vice Ministro alle infrastrutture Bignami, ha esplicitamente dichiarato alla stampa, che il VIA è vecchio come il progetto e che intanto il territorio è cambiato, quindi non risulta più attuale, invitando le amministrazioni a procedere alla modifica/aggiornamento del progetto;

tutte le associazioni ambientaliste del territorio si pongono dichiaratamente e fortemente contro la realizzazione del progetto e hanno proposto, in diverse occasioni, svariate modifiche/alternative;

  • studi, ricerche a livello globale, dicono senza mezzi termini, che la costruzione di nuove strade incentiva l’utilizzo dell’auto privata, continuando un circolo vizioso che non è più sostenibile o lo è fino a quando non si consumerà anche l’ultimo appezzamento di terra rimasto;
  • il Comune promuove il Piano del Verde ( rimandato da diversi anni) e sostiene il PTAV, il quale utilizza temi ambientali, di rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile, come copertina del progetto, nonché come elementi essenziali e costituenti del piano strategico. Riconoscendo espressamente, l’immediata necessità e urgenza di un cambiamento sostanziale nel modo di progettare la città;

Istituti pubblici come ISPRA, lanciano continuamente allarmi sui rischi derivanti dal consumo di suolo. Anche se poi in realtà, bastano i telegiornali per capirne la gravità..

Noi continuiamo a credere, nonostante tutto ciò, che se domani stesso arrivassero magicamente i 500 milioni (e il resto) necessari per costruire il progetto, questo verrebbe fatto all’istante, dimenticandosi in un batter d’occhio quanto detto e analizzato sopra.

Forse c’è qualcosa che non funziona a dovere, nel tradurre, ciò che si dichiara e pubblicizza in azioni concrete”.

 

Info:

https://www.novariantess16rimini.it/

variantestatale16@gmail.com