Rimini, Comitato Residenti Rione Clodio: “Frisoni su ZTL, la viabilità gestita con pressapochismo e inadeguatezza”
8 Novembre 2023 / Redazione
Il Comitato dei Residenti del Rione Clodio risponde alle dichiarazioni dell’Assessora Frisoni riportate sulle testate locali riguardanti la gestione dei varchi ZTL in centro storico.
“Emerge con chiarezza il pressapochismo e l’inadeguatezza con cui viene gestita la viabilità riminese, con problemi che sono sotto gli occhi di tutti. Rispondiamo nel merito sui punti elencati nel suo intervento.
VARCHI ZTL – Sorprende che l’Assessora dopo diversi annunci già da fine 2021 (v.all.to) ad oggi nei quali dichiarava una attivazione anticipata della Ztl notturna per il Rione Clodio, ora che è arrivata l’autorizzazione del Mit si accorge che una attivazione anticipata solo per il Rione Clodio non è consentita. Quindi l’Assessora fa dichiarazioni a ruota libera senza studiare prima le normative, trovando poi il pretesto che le Ztl vanno attivate tutte contestualmente, cosa della quale dubitiamo avendo studiato il regolamento del MIT che secondo noi invece in casi specifici le consente. Una ulteriore prova di mancanza di pianificazione riguarda l’installazione/spostamento dei varchi Ztl del centro storico e del rilascio dei permessi di transito, attività note da oltre due anni, che potevano già essere anticipate e pronte con l’arrivo dell’autorizzazione del Mit.
RIORGANIZZAZIONE VIABILITA’ – la riduzione del traffico di attraversamento di 12.000 veicoli intorno al quadrante del centro storico non lo vediamo. La certificazione vantata dalla Frisoni da chi è stata rilasciata, da un ente terzo indipendente o dai suoi stessi uffici, andrebbe precisato. Di sicuro il Rione Clodio ha avuto un incremento di 12.000 veicoli al giorno che prima transitavano sul ponte di Tiberio è che ora sono dirottati in direzione mare/monte su via Bastioni Settentrionali. A questi vanno aggiunti le migliaia di veicoli al giorno che transitano in direzione monte/mare su Corso d’Augusto 1° tratto, via Ducale e via Clodia. Realizzando in questo modo il capolavoro di uno spartitraffico di due circonvallazioni interne al centro storico. Risibile poi l’asserzione di aver centrato le indicazioni del PUMS, mentre la realtà è il perfetto contrario, ci vuole veramente una bella faccia tosta.
VIA GIOVANNI XXIII – non risponde al vero quanto riportato sul traffico di attraversamento di via Giovanni XXIII e via Verdi, che non era minimamente paragonabile a quello che transita oggi nel Rione Clodio. La Frisoni dimentica infatti volutamente che il traffico mare/monte era assicurato anche dal ponte di Tiberio all’epoca aperto. Poi quando cita che “era una camera a gas per i residenti e i negozi con elevati rischi per la sicurezza”, viene spontaneo domandarsi perché non fa queste valutazioni anche per il Rione Clodio dove la situazione è di gran lunga peggiore. Sui rischi incolumità l’AC dovrebbe verificare quello che sta succedendo ogni giorno nell’intersezione del traffico e pedonale di fronte al ponte di Tiberio lato centro. Queste valutazioni dell’Assessora per noi residenti sono come un insulto e rivelano la precisa volontà di penalizzarci perché non abbiamo accettato supinamente le loro disastrose scelte di viabilità.
PONTE DI TIBERIO – sembrerà strano ma anche noi siamo favorevoli alla chiusura del ponte. Tuttavia, chiediamo di ritornare al progetto iniziale del 2019 che prevedeva una circolazione ad anello in senso antiorario intorno al centro storico, con senso unico mare/monte su via Circonvallazione Occidentale. Resta poi incomprensibile l’assenza di notizie sulla realizzazione di un ponte/tunnel alternativo al Tiberio. Probabilmente si è deciso che non serve tanto c’è il Rione Clodio.
RILEVAZIONE ARPAE – Premesso che per ottenere la rilevazione di Arpae abbiamo dovuto fare un accesso agli atti presso l’Ente poiché il Comune con continui pretesti ce la negava. Leggendola poi abbiamo capito che il motivo era nell’indicazione di ridurre il traffico del 50%. Dalle conclusioni di Arpae, che riportiamo di seguito, si evince chiaramente che i limiti in una rilevazione sono rispettati ma sono vicinissimi ai limiti di tollerabilità. Mentre in una rilevazione spot a piano terra, Arpae segnala la concreta possibilità di un potenziale superamento di 3dBa. Parametro quest’ultimo che rispecchia fedelmente la situazione delle case di via Ducale che hanno porte e finestre a filo strada, che devono essere tenute sempre chiuse causa rumore e aria irrespirabile.
“I livelli medi settimanali diurno e notturno del rumore misurato nella postazione A (dove è stato possibile effettuare misure di lungo periodo, conformemente al DM 16.3.98 per la misura del rumore stradale) sono prossimi ai limiti di immissione (1 dBA in periodo diurno e 0.5 dBA in periodo notturno) sebbene non si riscontri il superamento dei limiti normativi del rumore stradale. Invece nella postazione B, al piano terra dello stabile di via Ducale, in corrispondenza di un punto a maggiore esposizione, la misura di breve periodo – effettuata in concomitanza con il monitoraggio nella postazione A – indica la concreta possibilità del superamento dei valori limite diurno e notturno per i ricettori in corrispondenza del piano terra. Poiché la stima di tale superamento si attesta in circa 3 dBA, uno degli interventi ipotizzabili per mitigare il rumore prodotto dal traffico e assicurare il rispetto dei limiti previsti dalla normativa anche per questi ricettori più esposti, è la riduzione del numero di veicoli in transito, che nel caso specifico dovrebbe essere ridotta a circa la metà.”
Su questo aspetto spiace riscontrare l’assoluta chiusura dell’Assessora che si giustifica vantando il rispetto dei limiti di legge. Secondo noi una Amministrazione Pubblica che parla continuamente di sostenibilità ambientale e che si candida a Capitale della Cultura 2026 non può avere un comportamento assimilabile alle Società per Azioni che hanno come obiettivo il profitto e che per raggiungerlo, pur rimanendo nei limiti di legge, sfruttano ogni possibilità consentita. Una Amministrazione Pubblica deve avere come obiettivo la Responsabilità Sociale in ogni azione che svolge e che si deve tradurre in benessere a favore dei suoi cittadini e per farlo, come nel nostro caso, se riceve una indicazione di un Ente terzo come Arpae, la deve accettare poiché è in gioco il “diritto alla salute” dei residenti.
Infine, riteniamo che chi ha la responsabilità di amministrare una città, avendo il potere di decidere della qualità di vita dei propri cittadini e della valorizzazione anche economica delle zone dove si interviene, deve esercitare questo potere in modo equanime in tutta la città, altrimenti si possono creare delle disparità di trattamento non giustificabili come nel caso del Rione Clodio. La “buona politica” deve mettere sempre al centro la vita delle persone, che non può essere mai barattata “per assicurare la transitabilità del traffico di Rimini” o a considerarci un “effetto collaterale”, entrambe definizioni del nostro Sindaco riferite al Rione Clodio. Sono parole inaccettabili pronunciate da una Amministrazione di sinistra che dovrebbe avere come valori la “vicinanza ai problemi della gente” o che “nessuno deve essere lasciato indietro”, mentre poi nei fatti agisce senza tenerne conto.
COMITATO RESIDENTI RIONE CLODIO RIMINI