HomePoliticaRimini, Croatti: “Concessioni balneari. La mappatura del governo Meloni è una vera farsa”

“Il dato che ‘soltanto’ il 33% delle coste marittime sarebbe attualmente in concessione, è un artificio contabile”


Rimini, Croatti: “Concessioni balneari. La mappatura del governo Meloni è una vera farsa”


6 Ottobre 2023 / Redazione

I risultati della mappatura effettuata dal governo Meloni e sbandierati da alcune associazioni dei balneari sono una vera farsa inscenata per proteggere gli interessi a discapito dell’interesse dei cittadini, della qualità dell’offerta balneare del nostro Paese e degli operatori che vogliono garanzie serie per investire”, commenta il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.

 

Il dato messo ampiamente in risalto, ossia che ‘soltanto’ il 33% delle coste marittime sarebbe attualmente in concessione, è un artificio contabile privo di valore e di rilevanza. Una mappatura seria avrebbe dovuto chiarire se esistono tratti di arenile appetibili per fare impresa, avrebbe dovuto specificare quali tratti non sono balneabili, quali zone sono rocciose e montuose. E avrebbe dovuto essere trasparente anche su base locale e regionale. Moltissimi comuni non hanno più disponibilità di tratti di costa che siano potenzialmente interessanti per l’apertura di nuovi stabilimenti”, prosegue l’esponente pentastellato.

 

Proseguiremo la nostra battaglia a favore  di una vera riforma delle concessioni demaniali che guardi al futuro del comparto e delle nostre località balneari, che porti maggiori diritti e opportunità, che dia certezze ai piccoli imprenditori consentendogli di investire in innovazione e sostenibilità per elevare la qualità dell’offerta turistica e garantire maggiore competitività.

 

L’obiettivo non deve essere proteggere ‘l’italianità’, un termine vuoto sventolato anche in queste ore da alcuni rappresentanti dei concessionari determinati a difendere i propri interessi, ma bensì dare nuove opportunità all’Italia e a tutti i suoi cittadini. E in questa battaglia sappiamo di essere sostenuti anche da un numero sempre più elevato di balneari stanchi delle bugie, del clima di incertezza creati dai partiti di destra e molto preoccupati per il salto nel buio che il comparto dovrà affrontare dopo il 31 dicembre 2023”, conclude Croatti.