Rimini, domani agli Agostiniani “8½” per il centenario della nascita di Mastroianni
21 Agosto 2024 / Edoardo Bassetti
Giovedì 22 agosto, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato 8½ (1963) di Federico Fellini, presentato da Davide Bagnaresi nell’ambito della rassegna Mastroianni 100.
La copia della pellicola proviene dalla Cineteca Nazionale, e la proiezione è a ingresso libero.
La vicenda ruota attorno al regista Guido Anselmi (interpretato da Marcello Mastroianni), il quale deve fare i conti con una serie di “distrazioni” che lo allontanano dal suo lavoro: la moglie remissiva e fedele (Anouk Aimée), l’amante passionale (Sandra Milo), i ricordi nostalgici di un’educazione repressiva, fino a una misteriosa e sfuggente figura femminile (Claudia Cardinale)… tutto ciò porta il regista a fare e disfare un film che sembra ormai naufragato per
La sontuosa autobiografia di un genio, presentata sotto forma di racconto multifocale. Un testamento artistico multiforme di un autore che si offre al mondo senza trattenere nulla della straordinaria integrità delle sue quotidiane bugie.
Guido, un regista debilitato dalla malinconia e dall’indolenza, ma allo stesso tempo affascinante e complesso nell’animo, rappresenta per Fellini molto più di un semplice alter ego; è il mezzo attraverso il quale si manifesta un flusso di coscienza travolgente, in cui luci e ombre del mondo felliniano si intrecciano, delineando una sorta di moderno romanzo cinematografico narrato in prima persona.
Il regista, che meglio di chiunque altro ha saputo esplorare la ricchezza della superficie, crea una giostra di personaggi teneri, malinconici e indulgenti, forse la più intima e al contempo universale della storia del cinema, con momenti di autentica creazione artistica (come l’astronave) e sprazzi di onirismo quasi tangibile (come la sequenza iniziale del sogno, tra le scene più celebri della settima arte).
Due premi Oscar, come Miglior film straniero e per i costumi di Piero Gherardi.
Il titolo si riferisce alle regie firmate da Fellini fino a quel momento, considerando che Luci del varietà (1950) era stato co-diretto con Alberto Lattuada.
INGRESSO LIBERO
Per maggiori informazioni si rimanda al sito dell’evento
Edoardo Baassetti