Rimini, Erbetta (FI): “L’odissea di un cittadino che non riesce ad ottenere le visite specialistiche necessarie”
4 Maggio 2023 / Redazione
Il coordinatore di Forza Italia di Rimini Mario Erbetta rende nota l’odissea di un cittadino riminese che ha bisogno di visite specialistiche di oculistica relative alla sua patologia.
“Egregio Avvocato le scrivo per riferirle una situazione di malasanità che sicuramente merita l’attenzione degli organi di stampa, con la speranza che qualche responsabile dei servizi sanitari si senta chiamato in causa. – scrive il cittadino. – Il 24/06/2022 prenotai una visita oculistica di controllo e mi fu dato l’appuntamento per il 23 marzo 2023. In prossimità della data dell’appuntamento ricevetti un messaggio col quale venivo informato dell’assenza del medico, pertanto l’appuntamento mi veniva spostato al 13/04/2023 Il 12/04/2023 ricevevo una telefonata che mi informava ancora dell’assenza del medico e pertanto la visita veniva spostata a data da programmare. Conclusione, la visita è stata eseguita il giorno 2 maggio 2023. Il dottore ivi presente mi consigliava di programmare sin da subito altra visita oculistica di controllo fra 8 mesi per monitorare una patologia in corso di evoluzione e mi consegnava specifica impegnativa. Ebbene, in data odierna (3/5/2023) ho prenotato la visita e mi è stato dato appuntamento per il 29/04/2024 alle ore 07:15 presso l’ospedale civile di Santarcangelo. L’operatrice del CUPTEL ha detto che non erano disponibili altre date né altri orari. Mi sono convinto che tali risposte vengono fornite solo per dissuadere il cittadino che, di fronte a tale inefficienza del servizio, è tentato di risolvere rivolgendosi alla sanità privata a pagamento. Mi piacerebbe proprio che qualcuno fosse in grado di dimostrarmi, in maniera sincera e trasparente, che le cose non stanno così. E comunque la cosa più gradita sarebbe che venisse fornito il servizio in tempi ragionevoli”.
Commenta Erbetta: “Questo è il dramma quotidiano dei cittadini riminesi che cercano nelle strutture pubbliche aiuto per le loro patologie e scoraggiandosi dalle lunghe file d’attesa sono costrette a rivolgersi alla sanità privata per salvaguardare la loro salute. La verità è che il disastroso progetto di Ausl Unica Romagna sta continuando a evidenziare i suoi limiti e le ricadute sui cittadini riminesi, in particolare i più poveri, sono enormi. Abbiamo si ridotto i costi pro capite accentrando i servizi ma l’efficienza e la velocità dei servizi è venuta meno. Ci sono però provincie Emiliane che ricevono molti più soldi di noi e sono meno virtuose. Questo evidenzia come una ristrutturazione a livello regionale sia più che necessaria perchè l’Auls Romagna non può essere la cenerentola della regione. Il Bilancio dell’Ausl Romagna del 2022 ha chiuso con un passivo di 23 milioni coperti dalla Regione, ma tale passivo non risulta temporaneo ma strutturale per cui quest’anno sappiamo già che il bilancio 2023 sarà in negativo se non arriveranno nuove entrate o se non si faranno tagli alla spesa drastici già iniziati in questi mesi (un’auto medica in meno, la chiusura dell’asilo aziendale) e che queste lunghe file di attesa nelle visite specialistiche evidenziano ulteriormente. Ma il dramma è che i progetti delle case della di comunità, alcuni in esecuzione, diventeranno cattedrali nel deserto se non si provvede all’assunzione di medici e infermieri. Come Forza Italia Rimini ci lascia inoltre perplessi il tentativo di risolvere i problemi del Pronto Soccorso Riminese con l’invio dei pazienti con il codice bianco ad un ambulatorio infermieristico, dando competenze e alte responsabilità a infermieri (senza corrispondere un adeguato aumento della retribuzione) che comunque non hanno la preparazione di un medico e che inevitabilmente avranno bisogno di una ausilio medico con presenza costante. Insomma noi Riminesi non abbiamo guadagnato nulla dall’Ausl Romagna voluta dal PD se non un peggioramento dei servizi e lo smantellamento di eccellenze che erano presenti sul territorio. Su questo tema e su un ritorno Ausl Rimini o su una politica che porti una maggiore vicinanza al territorio da parte dei vertici dell’Ausl Romagna è necessaria una seria riflessione politica. Abbiamo otto distretti possiamo ridurli almeno a sette? Possiamo dare maggiore potere ai direttori distrettuali che dovranno essere i primi interlocutori dei territori e dei loro amministratori? Possiamo chiedere maggiori entrate da parte della Regione per la parificazione con le altre Ausl Emiliane? Per il bene dei nostri concittadini e in particolare per quelli più indigenti abbiamo bisogno di una sanità più efficiente è più vicina al territorio. Alle prossime Elezioni Regionali bisogna che gli elettori diano un mandato chiaro per cambiare registro”., conclude Erbetta.