HomeAmbienteRimini, ex cava Marecchia come riserva idrica contro la siccità: approvato schema di intesa

Le falde della conoide fluviale sono la risorsa d'acqua più importante insieme a Ridracoli


Rimini, ex cava Marecchia come riserva idrica contro la siccità: approvato schema di intesa


25 Gennaio 2023 / Redazione

Dalle falde della conoide del Marecchia arriva un contributo importante all’approvvigionamento di acqua potabile per il territorio, anche in caso di perduranti periodi di siccità. Un risultato possibile grazie ad un progetto, avviato in via sperimentale nel 2014 e riproposto in via strutturale del 2017, che interessa uno dei due laghi della ex cava In.Cal System e che è oggetto di un protocollo di intesa tra Amministrazione, Regione Emilia-Romagna, Ente Parchi e Biodiversità della Romagna e Consorzio di Bonifica della Romagna, di cui la Giunta comunale ha approvato ieri lo schema di intesa.

Oggetto del protocollo è l’impianto di “ricarica in condizioni controllate nella conoide alluvionale del fiume Marecchia”, realizzazione che è frutto di un progetto avviato la prima volta dalla Regione Emilia Romagna tra febbraio 2014 e gennaio 2016, come risposta alle conseguenze del ripetersi di lunghi periodi senza piogge, con la conseguente maggiore difficoltà. Siccità che rischia di compromettere la capacità di garantire un adeguato approvvigionamento idrico potabile, che ha nelle acque superficiali della Diga di Ridracoli e proprio nelle falde acquifere della conoide del Marecchia le fonti principali. Essendo le acque superficiali di Ridracoli correlazionate alla scarsità di precipitazioni, sono le falde acquifere del Marecchia a costituire la fonte più significativa per fronteggiare la carenza idrica nei periodi particolarmente siccitosi.

La sperimentazione condotta tra 2014 e 2016 ha consentito di  rimpinguare le falde della conoide aumentando il volume idrico in ingresso nel lago della ex cava In.Cal System, di proprietà del Comune di Rimini. Come effetti, oltre all’aumento idrico, il test ha certificato come una  bassissima concentrazione di nitrati nell’acqua e l’incremento della biodiversità avifaunistica del sito, oltre a rappresentare anche un’ azione di contrasto al fenomeno della subsidenza.

Riscontri positivi che, in considerazione dell’alto interesse pubblico, nel 2018 hanno spinto a trasformare questa sperimentazione in un intervento strutturale definitivo. Nel 2018 è stato quindi sottoscritto il primo protocollo tra Regione, Comune di Rimini, Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità della Romagna e Agenzia Regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia-Romagna per la realizzazione di “un impianto di ricarica in condizioni controllate nella conoide alluvionale del fiume Marecchia”, scaduto il 31 dicembre 2021. Con l’atto approvato ieri dalla Giunta si è proceduto al rinnovo dello schema di intesa, che avrà scadenza 2027.

“Questo progetto ha dimostrato di avere una valenza strategica fondamentale al fine di continuare a garantire la disponibilità idrica nel nostro territorio e lo sarà ancora nell’evenienza, affatto remota, di dove far fronte a lunghi periodi siccitosi – commenta l’assessora all’Ambiente Anna Montini – Nonostante l’assenza di piogge che durante lo scorso anno ha portato la Regione a dichiarare lo stato di crisi, a Rimini non abbiamo avuto situazione di emergenza e sotto il profilo dell’approvvigionamento idrico potabile. Credo che la realizzazione di questo intervento di ricarica, combinato all’attenzione sia da parte pubblica sia da parte dei singoli cittadino, alla riduzione dei consumi, possa aver contribuito a ridurre gli effetti negativi di un fenomeno come quello della siccità,  che dovremo imparare sempre meglio ad affrontare e gestire”.