HomePoliticaRimini, Gioenzo Renzi d’accordo col sindaco: “No a centri accoglienza immigrati in zona turistica”

Il capogruppo di Fratelli d'Italia non li vuole nemmeno nel Borgo Marina ma senza prendersela più di tanto col ministero dell'Interno che li gestisce


Rimini, Gioenzo Renzi d’accordo col sindaco: “No a centri accoglienza immigrati in zona turistica”


17 Maggio 2024 / Redazione

Per una volta Gioenzo Renzi è d’accordo con il sindaco di Rimini. E il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale non è affatto d’accordo con la gestione degli immigrati da parte del ministero dell’Interno, da cui dipendono le Prefetture, anche se fa di tutto per non esplicitarlo chiaro e tondo.

“I centri di accoglienza straordinaria immigrati incompatibili nella zona turistica e nel Borgo Marina”, esordisce Renzi.

Che  prosegue: “I quattro centri di accoglienza straordinaria immigrati, presenti nella fascia alberghiera, tra la ferrovia e il mare, da Viserba a Miramare, dovrebbero essere trasferiti in zone compatibili, nelle quali non possano comportare degrado, problemi di ordine pubblico e conseguenze sull’economia turistica locale. Invece, l’anno scorso, a questi si è aggiunto un albergo di 30 camere, in via Praga, trasformato in un centro di accoglienza straordinaria immigrati. Ora, apprendiamo che, nella zona turistica di Marebello, in Via Siracusa, un altro albergo di 40 camere, è in trattativa di acquisto da una cooperativa sociale, per essere destinato a Centro Accoglienza Immigrati”.

Si tratta dell’hotel Gobbi, la cui destinazione a centro di accoglienza per richiedenti asilo aveva già sollevato le vibrate proteste del sindaco Jamil Sadegholvaad.

Gli fa eco Gioenzo Renzi: “Gli operatori turistici delle strutture ricettive vicine, sono legittimamente preoccupati da questi cambi di destinazione, a danno della riqualificazione degli alberghi, dell’immagine del nostro turismo, con impoverimento dell’offerta e conseguente degrado. La competenza sui centri accoglienza straordinaria immigrati è affidata direttamente, dal Ministero degli Interni, alla Prefettura a cui sono assegnate le quote di immigrati da collocare nelle strutture presenti all’interno della Provincia. Ricordiamo che la gestione dei centri assistenza straordinaria immigrati, produce un “business” con cooperative che partecipano ai Bandi prefettizi, acquistano strutture ricettive, “fuori mercato” o “dismesse”, al fine di destinarle a centri di accoglienza, in cambio di un prezzo giornaliero di 35 euro, pagato dal Ministero dell’Interno, per ospitare ogni immigrato (in media vengono ospitati dai 30 ai 50 immigrati in una struttura). E’ possibile prevenire ed evitare problematiche di degrado e dequalificazione, escludendo dai Bandi Pubblici della Prefettura, l’insediamento dei centri di accoglienza straordinaria immigrati nelle zone turistiche, come ho più volte sostenuto con interrogazioni consigliari. Siamo a sottolineare l’importanza di compier un’attenta valutazione d’impatto e compatibilità sociale, nell’insediamento dei centri di accoglienza straordinaria immigrati all’interno della città”.

A questo punto ci si aspetterebbe un appello al ministro Piantedosi. Invece Renzi svicola in Borgo Marina: “Sono infatti a dover evidenziare che è da considerarsi quanto meno inopportuna l’apertura di un centro accoglienza straordinaria Immigrati concretizzata lo scorso anno nel Borgo Marina, in un immobile di due piani, con due appartamenti, accatastati ad uso abitativo, acquistato da una cooperativa sociale.
L’insediamento di un centro accoglienza straordinaria per 25-30 immigrati, incrementa ulteriormente la concentrazione immigrati, anche di diverse etnie, nel Borgo Marina, rendendo ancor più difficile la loro integrazione, nel rispetto delle nostre leggi; aggravando la situazione di degrado e snaturando l’identità di uno dei quartieri storici della città, divenuto un vero e proprio “ghetto”. Per queste ragioni, riteniamo auspicabile e utile la condivisione d’informazioni tra Prefettura e Sindaco, sull’apertura dei centri di accoglienza straordinaria immigrati, funzionale a verificare preventivamente la compatibilità ambientale e sociale in determinate zone della città, svolgere gli opportuni controlli, in merito al regolare adempimento delle condizioni previste nel Bando Pubblico, il rispetto delle condizioni igienico sanitarie e di sicurezza”.