Rimini: giovedì “Charity dinner” dello IOR al Galli
11 Novembre 2024 / Redazione
Continuano gli appuntamenti sul territorio con gli eventi di raccolta fondi dell’Istituto Oncologico Romagnolo: momenti di incontro in cui fare il punto della situazione della lotta contro il cancro ma soprattutto fare una differenza concreta per un futuro sempre più libero dai tumori o nell’ottica di affiancare il Sistema Sanitario per un’offerta sempre più all’avanguardia e d’eccellenza nella presa in carico di chi si trova ad affrontare una diagnosi di questo tipo. Dopo il “Charity Dinner” di Forlì, che ha messo a sedere circa 220 persone a favore del progetto di umanizzazione del Reparto di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate del “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, giovedì 14 novembre tocca ai progetti relativi all’Ospedale “Infermi” di Rimini. La “Sala Ressi” del Teatro Galli, cornice suggestiva che aveva già ospitato l’edizione 2023 con 160 partecipanti, è già sold-out in ogni ordine di posto, confermando l’entusiasmo e la sensibilità con cui la città adriatica aderisce alla “chiamata alle armi” della solidarietà.
Il paziente sempre più al centro: è questo il fil rouge, oltre alla location di prestigio, che unisce il “Charity Dinner IOR” di Rimini dell’anno passato con quello 2024. La scorsa edizione, infatti, era dedicata ai lavori di ristrutturazione del Reparto di Oncologia dell’Ospedale “Infermi”: quella che, secondo le linee guida dello stesso Ministero della Salute, è conosciuta come “umanizzazione” dei reparti, per strutture di cura che raccontino sempre di più di accoglienza, di bellezza, di vicinanza e sempre meno di sofferenza e malattia. Il “Charity Dinner” di Rimini di quest’anno, oltre a servire da punto della situazione sulla stessa opera di riqualificazione, nell’ottica di dimostrare ai presenti quanto la partecipazione a questo tipo di eventi si traduca in un impegno concreto a favore di chi soffre, pone invece l’attenzione su un’altra eccellenza della struttura di cura di via Settembrini: l’Oncoematologia Pediatrica, centro di riferimento per la presa in carico dei tumori che colpiscono le fasce d’età più giovani in Romagna. Il contributo della serata sarà infatti utilizzato per dotare il reparto diretto dalla dott.ssa Roberta Pericoli dei nuovissimi visori di realtà virtuale e realtà aumentata realizzati dalla casa di produzione Softcare Studios: un fulgido esempio di come la tecnologia possa essere sempre più al servizio del paziente, specie se nativo digitale, al fine di alleggerirne la degenza.
Grazie a programmi sempre più immersivi e interattivi all’interno di un mondo fantastico, questi dispositivi hanno il potere di far evadere ragazzi e ragazze per qualche momento dalle mura dell’ospedale. Il vantaggio di queste nuove tecnologie è che si adattano all’età del paziente, tenendo in considerazione quanto un bimbo o una bimba di otto anni possano avere esigenze diverse da quelle degli adolescenti e delle adolescenti: se i primi vengono coinvolti in contesti più di gioco, con grafiche maggiormente ispirate al mondo dei “cartoon”, ai secondi viene proposta un’esperienza completamente diversa e maggiormente realistica. La logica è quella di offrire alla dott.ssa Pericoli e al suo staff uno strumento con cui alleggerire le degenze e i momenti di maggior stress, angoscia, noia che devono affrontare i giovani che ricevono una diagnosi di cancro e che devono sottoporsi a lunghi periodi di ospedalizzazione. Un aiuto in più non solo per i pazienti o per gli operatori, che vedono così la disponibilità a ricevere trattamenti a volte anche dolorosi crescere, cosa che va a tutto vantaggio di un’atmosfera più rilassata e collaborativa in reparto, ma anche dei genitori dei bambini e bambine malate, che solitamente rappresentano la principale “valvola di sfogo” dei sentimenti di disagio dei figli ricoverati. Per questo motivo la parte più emozionante della serata sarà affidata alla testimonianza di due mamme, Laura e Cristiana, che hanno affrontato l’esperienza di tumore di un figlio giovane e che hanno voluto “ripagare” lo splendido trattamento ricevuto dallo staff della dott.ssa Pericoli nei lunghi periodi di degenza mettendoci la faccia con un messaggio di riconoscenza e di coraggio verso chi sta affrontando il medesimo percorso.
«Le serate IOR di raccolta fondi del calendario autunno-inverno sul territorio non risultano importanti esclusivamente da un punto di vista di ciò che possiamo realizzare in concreto con l’aiuto di tutti – spiega il Direttore Generale dell’Istituto Oncologico Romagnolo, Fabrizio Miserocchi – ma servono anche a aumentare la consapevolezza su quella che è la straordinaria offerta delle nostre strutture e su quanto sia fondamentale sostenerle affinché mantengano quell’eccellenza che è loro riconosciuta. Oncologia e lavori di umanizzazione da una parte, Oncoematologia Pediatrica e nuove tecnologie al servizio dei pazienti dall’altra: il format del “Charity Dinner 2024” di Rimini è stato in grado di coprire le esigenze di fasce d’età completamente differenti, con la logica di mettere sempre e comunque le esigenze di chi riceve una diagnosi di cancro e delle persone che gli sono accanto al centro del percorso di cura. Una causa molto importante che ha trovato il sostegno in primis del Comune di Rimini, che ha patrocinato con convinzione l’evento, e in seconda battuta di realtà imprenditoriali da sempre amiche dello IOR, come SGR, Banca Malatestiana e I Girasoli Catering e Banqueting. Sono giorni che la “Sala Ressi” è stipata, tant’è vero che siamo stati costretti a chiudere le iscrizioni più di una settimana prima dell’evento: da un lato ci dispiace non poter far partecipare tutti coloro che volevano fare la propria parte, dall’altra ci lusinga vedere quanto il territorio si identifichi in maniera compatta nella mission che portiamo avanti. Si tratta di un dato che ci spinge a fare sempre meglio, al servizio di chi soffre».