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Daniele Ciavatti: “Dobbiamo fare in modo che trascorrere una vacanza a Rimini sia una esperienza irripetibile in altri luoghi”


Rimini: gli “Stati generali” per rilanciare il turismo


2 Settembre 2024 / Redazione

Dopo le opinioni del Sindaco, dell’assessore regionale,  di esperti di vario tipo e vario genere mi permetto di esprimere le mie nelle vesti di albergatore.

In questi giorni sulle colonne di media locali si è sviluppato un intenso dibattito sul futuro del turismo nel nostro territorio.

I dati istat certificano una estate non brillante con un segno meno, seppur lieve, in tutti i mesi.

A causa dell’elevata evasione fiscale che caratterizza questo settore non abbiamo però dati certi per cui si finisce per discutere su di una realtà poco conosciuta.

Inoltre, con una mentalità degna del secolo scorso, si continua a valutare se una stagione sia andata bene o male partendo dal numero di arrivi e dal numero di pernottamenti.

Ora se questo poteva essere un approccio valido negli anni ’60/’70 del Novecento non lo è più ora: con il problema dei “prezzi bassi” si può avere un segno più sulle presenze ed allo stesso tempo bilanci catastrofici dei singoli alberghi.

Sarebbe necessario valutare i ricavi ma anche questo risulta praticamente impossibile a causa dell’occultamento al fisco delle entrate.

Quindi la prima misura dovrebbe essere quella di una lotta senza quartiere all’illegalità economica, un sistema corrotto dall’illegalità non può evidentemente crescere.

Tale lotta porterebbe a basare le proprie analisi su dati certi.

Permetterebbe alle aziende di accedere al credito bancario senza il quale è semplicemente velleitario parlare di riqualificazioni corpose.

Attualmente con i redditi da fame dichiarati è difficile se non impossibile che un istituto bancario decida di concedere finanziamenti adeguati a tale scopo.

C’è poi un problema di una necessaria ridefinizione del nostro prodotto turistico partendo dalla ovvia considerazione che una offerta indistinta ci espone alla concorrenza di tutte le altre destinazioni cresciute esponenzialmente con la globalizzazione.

Dobbiamo fare in modo che trascorrere una vacanza a Rimini sia una esperienza irripetibile in altri luoghi.

Soggiornare a Rimini dovrebbe essere visto come un  salto nel futuro della sostenibilità ambientale.

Per ottenere questo risultato bisogna ripensare la città: è vero come da molti sostenuto che le ultime amministrazioni hanno compiuto ingenti investimenti per riqualificare i luoghi, penso al Parco del Mare, ma è anche vero che nulla si è fatto sul come questi luoghi vengano vissuti.

Il paradigma della mobilità all’interno della città non è mutato e continua a basarsi sul trasporto privato rendendo questi luoghi rinnovati delle isole felici (?) attorniate da un mare di auto e quindi di smog e di rumore.

Per far questo è necessario prendere in considerazione seriamente la chiusura al traffico privato di tutto il centro storico e della fascia fra la ferrovia ed il mare, oltre che di trasporto pubblico gratuito sia per i turisti che per i residenti finanziato con gli introiti dell’imposta di soggiorno.

É necessario dare un grande impulso alla transizione energetica quindi parco eolico ed energie rinnovabili in genere.

Si deve prevedere ogni anno una percentuale del territorio cittadino in cui venga rimosso l’asfalto, rendendolo  permeabile con relativa piantumazione di nuovi alberi.

Questo sarebbe possibile in quanto vietando il trasporto privato si avrebbero strade e parcheggi sovra dimensionati disponibili  a questo scopo.

Dopo il “Bosco verticale” dell’Architetto Boeri Rimini dovrebbe diventare testimonial nel mondo del “Bosco Urbano”.

Un altro settore su cui intervenire è quello dei  grandi eventi fieristici.

Possono essere una opportunità solamente a condizione che il loro svolgersi non degradi seriamente la qualità della vita dei residenti e quindi dei turisti stessi.

Alla luce della mia esperienza posso affermare che fra i partecipanti alle fiere, Rimini viene vista come una città caotica, caratterizzata da un traffico congestionata oltre che da parcheggi o introvabili o a prezzi esorbitanti insomma una città in cui ci si reca per obblighi lavorativi non certo per scelta.

A tal proposito una soluzione potrebbe essere la realizzazione di grandi parcheggi gratuiti a ridosso dei caselli autostradali in cui chi decide di lasciare l’auto ottiene in cambio una card che gli permetta di usufruire gratuitamente del trasporto locale oltre ad ottenere sconti e facilitazioni da hotel, ristoranti e negozi convenzionati.

Per quanto riguarda la riqualificazione degli alberghi c’è la necessità di individuare aree (a Rimini nord potrebbe essere quella immediatamente a monte della ferrovia) da destinare a servizi al fine di arricchire l’offerta turistica come piscine, campi da tennis ecc.

E’ necessario fare in modo di stimolare gli investimenti dei privati in tutti quei servizi come quelli sportivi o quelli ricreativi (locali da ballo, discoteche, cinema ecc) o quelli commerciali (negozi, mercatini, mostre di artigianato, ecc…) necessari affinché un soggiorno nel nostro territorio sia un insieme ricco di esperienze. A questo utilizzo potrebbero essere destinate le aree attualmente occupate dagli alberghi chiusi da anni.

Per quanto riguarda la ristrutturazione degli immobili adibiti a attività ricettive è necessario rendere estremamente semplice il percorso autorizzativo  cercando di concretizzare quanto più possibile il principio che “Tutto quello che viene realizzato all’interno della sagoma dell’immobile non necessita di permessi ma solo di comunicazioni descrittive”, con l’ovvio limite che non venga compromessa la stabilità dello stesso.

La dimensione dei nostri Hotel è stato considerato da molti come un limite, ciononostante molte delle fortune del nostro passato si è basato su questa accoglienza diffusa.

Il rapporto personale con il cliente è sicuramente una delle ragioni della fidelizzazione della clientela.

D’altro canto le piccole dimensioni impediscono un ruolo da protagonisti sui mercati emergenti come la Cina.

E’ necessario pertanto progettare una società misto pubblico-privato che abbia lo scopo di intercettare i flussi turistici di questi nuovi mercati.

L’infrastruttura areoportuale c’è già ed è l’aroporto di Bologna, è necessario investire su un collegamento con Rimini che abbia come caratteristiche di essere frequente, veloce e comodo.

Questi sono alcuni spunti di discussione, il problema è complesso e non credo che nessuno abbia la verità in tasca quindi consiglierei alla poltica di prendere l’iniziativa ed organizzare quegli stati generali del turismo più volte ventilati ed a tutti partecipanti alla discussione di dimostrare quel minimo di umiltà che permetta di prendere in considerazione alche le proposte altrui.

Ciavatti Daniele